Nel mirino

Christine Lagarde, dopo Giavazzi ecco Macron: "Devi fare come lui", come è stata massacrata

Christine Lagarde dopo quelle dichiarazioni sullo stop al quantitative leasing e l'aumento dei tassi ha fatto infuriare le cancellerie europee. Che sono convinte che le decisioni della presidente della Bce non facciano che alimentare gli europopulisti. Pare che persino Emmanuel Macron l'abbia chiamata molto infastidito, riporta in un retroscena il sito di Dagospia. La Lagarde avrebbe provato a difendersi facendo presente che nell'Unione europea ci sono molti Paesi che chiedono una stretta monetaria. Il presidente francese però l'avrebbe rimessa al suo posto ricordandole il "whatever it takes" di Mario Draghi. Della serie, "fai come Mario e se ti fanno problemi convincili".

 

 

E preoccupazione c'è anche a Berlino. Il cancelliere Scholz sta già tremando per l’inflazione al 7,5% e ora lo è ancor di più dopo le uscite di Christine Lagarde. Scholz è più favorevole al piano Draghi, che prevede un tetto al prezzo del gas visto che l'inflazione è di fatto causata dall’aumento del prezzo dell’energia ed è contrario all’aumento del costo del denaro. Per questo il premier italiano ha chiamato Francesco Giavazzi, amico stretto e fedele consulente, per dare una "lezione di economia" alla presidente della Bce: "Lo spread e l'aumento dei tassi d'interesse ridurranno non subito, ma tra qualche mese, la domanda privata. La Bce promette di alzare i tassi per rispondere all'aumento dell'inflazione con uno strumento sbagliato. Noi non abbiamo una inflazione da domanda come negli Usa ma abbiamo una inflazione legata al prezzo del gas. Quindi a fronte della riduzione della domanda privata dei prossimi mesi dobbiamo accelerare il Pnrr".

 


 

Dopo la chiacchierata con Macron e le parole di Giavazzi pare che la Lagarde abbia capito e provato a mitigare le sue dichiarazioni, aprendo alla possibilità di uno "scudo anti-spread" e annunciando un vertice straordinario del direttivo della Bce.