Caro-carburante
Benzina alle stelle? Non abbiamo visto niente, le previsioni degli esperti: ecco dove arriverà
I carburanti tornano a correre e tengono alta la temperatura su tutti i prezzi. I rincari di benzina e gasolio si scaricano a valanga sull'85% della spesa degli italiani. La Coldiretti ha aggiornato le stime sull'intera filiera agroalimentare, dai campi all'industria di trasformazione fino alla conservazione e alla distribuzione per arrivare al carrello della spesa delle famiglie. I cartellini degli alimentari sono cresciuti in media del 7,1%, con punte che raggiungono però il +70,2% per gli oli di semi, +22,6% per il burro e +16,6% per la pasta. Un italiano su tre confessa di acquistare quasi esclusivamente i prodotti "primo prezzo", vale a dire quelli che costano meno sullo scaffale e almeno sei su dieci hanno già tagliato il budget per gli acquisti.
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PREVISIONI CUPE
Ma a prescindere dal carovita già scaricatosi sui prezzi al consumo, a preoccupare sono le previsioni degli esperti per il futuro. Standard & Poor' s Ratings, che elabora fra l'altro le pagelle sui debiti sovrani dei Paesi, ha diffuso ieri uno studio a livello globale dalle conclusioni inquietanti. «L'aumento dei prezzi dei be ni alimentari e la riduzione delle forniture durerà per lo meno fino al 2024. Forse an che oltre», si legge nell'analisi. «La carenza di fertilizzanti, i vincoli alle esportazioni, le in terruzioni del commercio globale e l'aumento dei costi del carburante e dei trasporti con tinueranno a esercitare pressioni al rialzo sui prezzi dei be ni alimentari di base», scrivo no Samuel Tilleray e Louis Portail, i due specialisti che hanno firmato il report.
Ieri la pressione sul petrolio si è un po' allentata. Dopo il nuovo massimo mensile fatto segnare dal Brent durante la seduta di martedì a 124 dollari al barile, il greggio ha chiuso ieri a 117,70 dollari. A surriscaldare i corsi dell'oro nero continua ad essere l'embargo parziale delle importazioni russe deciso dai leader dell'Unione europea, in attesa del vertice dell'Opec+ in agenda per oggi.
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TROPPO OTTIMISMO
Ieri la benzina è tornata sopra 1,90 euro al litro, di poco sotto i massimi di marzo, appena dopo l'attacco russo in Ucraina. Mentre le nostre associazioni dei consumatori rilanciano le accuse di speculazione sul mercato dei beni energetici, perfino i più ottimisti, ora, ammettono di aver sottovalutato i rischi del carovita. «Mi sono sbagliata nel valutare la direzione che l'inflazione avrebbe preso», ha detto candidamente il ministro del Tesoro americano, Janet Yellen. Nel marzo del 2021 disse che l'inflazione rappresentava «un piccolo rischio» e due mesi dopo confermava di prevedere che non sarebbe «stata un problema» dopo che il presidente Usa Joe Biden aveva firmato un pacchetto anti-Covid da quasi 2mila miliardi di dollari.
«Ci sono stati degli shock non prevedibili sull'economia che hanno fatto salire i prezzi energetici ed alimentari - ha ammesso ieri la Yellen nel corso di un'intervista alla Cnn - e le interruzioni nella catena di approvvigionamento hanno avuto affetti molto negativi sulla nostra economia che io allora ha ammesso ancora - non ho compreso appieno, ma ora lo riconosco». Ma l'ex numero uno della Fed era in buona compagnia. Fin quasi alla fine dello scorso anno praticamente tutti i banchieri centrali prevedevano un veloce rientro dell'inflazione. Prima fra tutti la capa della Bce, Christine Lagarde. Fra l'altro, proprio ieri, è stato pub blicato sulla Gazzetta Ufficiale il Decreto deroghe alla Pac, la Politica agricola comune, che sblocca 200mila ettari per il 2022 da adibire, con le semi ne del prossimo autunno, alla coltivazione di cereali. Una misura che dovrebbe consentire al nostro Paese di produr re circa 15 milioni di quintali in più di mais per gli alleva menti, grano duro per la pasta e tenero per la panificazione.