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Euro, vent'anni dopo: caffè, pizza e bibita? Le cifre del massacro: così la moneta unica ci ha rovinato
Vent'anni dopo l'entrata in vigore dell'euro, i prezzi di alcuni prodotti sono schizzati verso l'alto, come dimostrato dalla recente indagine di Altroconsumo, riportata dal Corriere della Sera. Basti pensare che il costo della tazzina di caffè al bar è cresciuto del 124%, passando da 46 centesimi a oltre un euro. Non va meglio con il pane fresco, per esempio, aumentato in vent’anni dell’82%, passando da una media di 2 a quella di quasi 4 euro al chilo.
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Oggi, tra l'altro, è aumentato pure il costo di una semplice uscita con pizza e bibita: si spende il 76% in più che nel 2001 (9,7 euro contro 5,5). Per non parlare poi del riscaldamento a gas, cresciuto del 173%. Un'impennata - del 126% - l'ha subita anche il biglietto dei bus cittadini e della metro. Aumenti generalizzati riguardano il prezzo della benzina (+75%), del gasolio (+87%), dei frigoriferi (+67%).
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In compenso il prezzo dei computer è diminuito di quasi la metà (-48%). Uguale i forni a microonde (-51%). Scesi anche i prezzi delle macchine da caffè espresso e delle lavatrici, delle lavastoviglie e della passata di pomodoro. Quasi tutti gli alimentari, tranne il pane, hanno tenuto i prezzi sotto l’inflazione, dal latte (+14%) alla pasta (+21%). Quello che ne esce è un quadro variabile ma non drammatico: malgrado alcuni picchi, il prezzo di due terzi dei beni è salito meno dell’inflazione.
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