Black Friday

Variante sudafricana, crollano le borse mondiali: "effetto Omicron", qual è la vera paura

Benedetta Vitetta

Giorno di "Black Friday" era e "Black Friday" è stato ieri per tutte le principali piazze finanziarie, forse il peggiore di sempre. A far crollare i listini di gran parte del pianeta è stato nuovamente il Covid-19. Meglio l'annuncio della nuova variante Covid sudafricana - considerata molto più contagiosa della variante Delta - e che per il momento è stata ribattezzata informalmente "Nu". E i timori di nuove restrizioni, chiusure o addirittura lockdown che produrrebbero una forte frenata alla ripresa, ha immediatamente fatto scattare il panico tra gli investitori. «La chiave ora è scoprire se i vaccini attuali rimangono efficaci contro le varianti o meno» spiega Emmanuel Cau, head of European equity strategy di Barclays, «l'incertezza del Covid potrebbe costringere le banche centrali a peccare dalla parte della cautela» aggiunge l'analista. E in linea con le altre piazze europee e quelle asiatiche che avevano chiuso in netto calo, ieri Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 4,6% attestandosi sui 25.852 punti con i titoli bancari e quelli legati all'energia finiti in fondo al listino.

 

 

 

 

 

 

Tra le altre asset class il petrolio è arrivato a perdere oltre il 10%, male anche le criptovalute (il Bitcoin, dopo cali di oltre il 20%, ha chiuso con un ribaso di circa l'8%), mentre si sono apprezzate le valute "rifugio" leggasi yen e franco svizzero. Forte volatilità ovviamente anche nelle principali piazze del Vecchio Continente con Madrid maglia nera che ha perso il 5,08%, seguita a ruota da Parigi (-4,64%) e Francoforte (-4,1%). Più contenuto il ribasso del Ftse 100 di Londra che ha arretrato "solo" del 3,64%. L'indice Stoxx 600, quello che raggruppa i principali titoli quotati ha lasciato sul terreno il 3,7%, un ribasso che equivale a circa 390 miliardi di capitalizzazione "bruciati" in una sola seduta.

 

 

 

 

Tra i singoli titoli di Piazza Affari il comparto bancario è stato quello più tartassato, tra i settori più esposti insieme a energetici e industriali al rischio di un ennesimo brusco stop dell'attività economica. Unicredit ha perso il -6,9%, mentre Intesa Sanpaolo ha subito un calo del 5,75 per cento. Tra i titoli energetici la peggiore è stata Tenaris (-7%) seguita da Eni (-6,23%). In campo industriale Cnh il ceduto il 6,92%, mentre Stellantis il 6,84% a 15,56 euro. Molto male anche i titoli legalità alla mobilità, ai viaggi e al settore della moda e del lusso visto che proprio ieri, proprio il Black Friday ha dato ufficialmente il via alla corsa allo shopping natalizio.

 

 

 

 

 

Le uniche azioni che si sono mosse in controtendenza sono quelle farmaceutiche che sono state oggetto di acquisto proprio per la ripresa dell'emergenza sanitaria globale. Anche Oltreoceano - del resto non poteva essere altrimenti - la seduta "breve" ha chiuso in profondo rosso con il Dow Jones che ha archiviato la seduta in calo del 2,53% e il Nasdaq del 2,23%. Per Wall Street è stato il peggiore Black Friday dal 1950, ossia da oltre 70 anni.