Bancomat, la rivoluzione del 1° gennaio: la minaccia del Fisco, ecco cosa non potrai più pagare
La pandemia ha accelerato la transizione dal contante al digitale. Non solo una questione di praticità e di comodità, ma anche di legalità dato che usare strumenti di pagamento tracciabili in questo senso semplifica tutto. Proprio per quanto concerne le modalità di pagamento ci sono importanti pagamenti in vista. A partire dal primo gennaio 2022 non sarà infatti più possibile trasferire una cifra superiore a 999,99 euro utilizzando i contanti.
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In tale soglia rientreranno anche i pagamenti diversi e frazionati, quindi per effettuarne di superiori a tale importo sarà necessario affidarsi a strumenti di pagamento tracciabili. E quindi al bonifico bancario o postale, alla carta di credito e debito oppure al bancomat. Inoltre il governo presieduto da Mario Draghi ha deciso di prevedere dei bonus agli esercenti che si dotano di Pos.
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In particolare se si acquistano o noleggiano strumenti di pagamento elettronici gli esercenti avranno diritto a un contributo pari a 320 euro. Sono però previste alcune limitazioni in base al fatturato del periodo d’imposta precedente: 100% per ricavi e compensi fino a 200 mila euro; 70% per ricavi e compensi tra 200 mila euro e 1 milione di euro; 40% per ricavi e compensi tra 1 e 5 milioni di euro. Coloro che decidono di dotarsi di tali strumenti per la prima volta avranno diritto ad un credito d’imposta di 160 euro, fermo restando le seguente limitazioni: 10% importo speso per ricavi tra 1 e 5 milioni di euro; 40% in presenza di ricavi compresi tra 200 mila euro e 1 milione; 70% importo speso per ricavi inferiori a 200 mila euro.
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