Il decreto
Reddito di cittadinanza? Non basta: sconto in bolletta a chi incassa l'assegno grillino
Quand'è che il decreto salva-bollette arriverà in Consiglio dei ministri? Pare oggi, ma ufficialmente nessuno lo conferma. Quanti miliardi riusciranno a racimolare Cingolani e compagni per evitare il mega salasso da 10 miliardi su luce e gas? Pare 3-4 miliardi, ma anche qui restiamo nel campo delle ipotesi. Il governo metterà in campo solo misure una tantum o ci sarà anche qualcosa di strutturale? A saperlo. Per adesso l'unica certezza sulle manovre "energetiche" dell'esecutivo riguarda i percettori del reddito di cittadinanza che saranno i maggiori beneficiari della nuova misura. Tutti gli attori protagonisti della vicenda confermano infatti che una delle strade scelte dall'esecutivo è quella che passa per l'ampliamento del bonus bollette per le famiglie povere già operativo dal primo luglio e riconosciuto in base all'Isee. Hai diritto al bonus se appartieni a un nucleo familiare con indicatore Isee non superiore a 8.265 euro, se appartieni a un nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) e indicatore Isee non superiore a 20 mila euro, oppure se appartieni a un nucleo familiare titolare di reddito di cittadinanza o pensione di cittadinanza.
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LA LISTA NERA
Tralasciamo per un attimo tutte le perplessità che potrebbero nascere ricordando la lista infinita di percettori illegittimi del sussidio grillino. Ammettiamo per assurdo che siano finiti tutti nelle maglie dei nostri controllori. Il punto è che il caro-bollette toccherà gli indigenti come il cosiddetto ceto medio e sfugge il motivo per il quale una famiglia con un paio di figli e un reddito Isee leggermente superiore a quelli davvero minimi previsti sopra non debba ricevere aiuti, mentre chi già gode di un assegno (peraltro controverso) dello Stato sia foraggiato per una seconda volta. Difficile da capire. Il bonus luce parte da un minimo di 128 e arriva a un massimo di 177 euro, quello per il gas non è mai inferiore a 30 e raggiunge il massimo di 245 euro all'anno. Ecco il governo vorrebbe agire su queste soglie, non sui paletti d'accesso. Anche ieri, comunque, sul fronte bollette è stata una giornata movimentata. Un tira e molla di notizie prima annunciate e poi smentite. Che alla fine si è chiusa con questo quadro. Primo. Con ogni probabilità oggi sul tavolo del Governo arriverà il provvedimento con le misure contro i rincari energetici. Secondo. Anche sulle risorse messe a disposizione il cerchio inizia a stringersi nella forchetta che parte dalle previsioni più pessimistiche che vanno di poco sotto i 3,5 miliardi e arrivano fino a raggiungere quota 4 miliardi. Terzo. I tagli sembrano dirigersi verso i famosi oneri di sistema, mentre perde forza l'ipotesi di ridurre l'Iva che sembrava essere la via maestra da perseguire. Motivo? Creerebbe una mancanza di gettito che andrebbe recuperata con altri tagli o più tasse.
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AIUTI AI PIÙ FRAGILI
Quarto. L'altra azione del governo sarebbe diretta verso un corposo extra bonus per le famiglie in maggiore difficoltà. Ci sono - come detto - le famiglie che percepiscono il reddito di cittadinanza, ma anche quelle che hanno uno o più membri che versano in condizioni di salute grave, in particolare quelle che necessitano di macchinari alimentati con energia elettrica. Se parli di reddito di cittadinanza non puoi non pensare a Luigi Di Maio, quindi nessuna meraviglia se il ministro degli Esteri e padre politico del sussidio prova a intestarsi gli aiuti: «Il Movimento - evidenzia l'ha detto dal primo istante e infatti nel prossimo Cdm verranno stanziati fondi per calmierare i costi delle bollette. La questione però va considerata con un approccio europeo. L'Unione deve essere protagonista nella transizione ecologica, con interventi economici... Serve uno sforzo comune per il benessere di tutti i cittadini».