Economia dell'informazione
Si fa economia anche sull'informazione. C'è crisi? Volano i mezzi di comunicazione gratuiti. Lo dice il Censis nell'ottavo rapporto«I media tra crisi e metamorfosi», presentato a Roma. Gli anni della crisi, tra il 2007 e il 2009, segnano la generaleespansione dei media gratuiti e la battuta d'arresto diquelli a pagamento. A soffrire, la carta stampata: si va verso il «press divide», cioél'abbandono dei giornali a favore dei mezzi digitali. Esplodono social network,con Facebook in testa, un nuovo mezzo che per il 42,4% degli internautisottrae tempo alla lettura dei libri. Secondo ilCensis, tra il 2001 e il 2009 c'è stato un vero e proprio balzo inavanti nel consumo dei media: l'utilizzo dei cellulari è cresciuto del12,2%, quello di Internet del 26,9%, quello delle radio del 12,4%.«Quello appena trascorso - spiega il Censis - è stato il decennio dellamoltiplicazione e integrazione dei media, e dell’espansione del loroimpiego». La televisione - Nuove forme di Tv sonoentrate a far parte delle abitudini degli italiani. Negli ultimi dueanni, tra il 2007 e il 2009, l'utenza della Tv satellitare è passatadal 27,3% al 35,4% della popolazione e la Tv digitale terrestreraddoppia il suo pubblico (dal 13,4% al 28%), benché lo switch over delsegnale analogico abbia interessato finora solo alcune zone delterritorio nazionale. La Tv via Internet triplica la sua utenza,passando dal 4,6% al 15,2%, e la mobile Tv interessa già l'1,7% dellapopolazione. Pagamento versus free- In soli due anni, la lettura di quotidiani apagamento passa dal 67% del 2007 al 54,8% del 2009, invertendo unatendenza leggermente positiva che si era registrata negli anniimmediatamente precedenti al 2007. Un dato, questo, che si riferisceall'utenza complessiva, cioè di chi legge un quotidiano almeno unavolta la settimana. Se poi si considera l'utenza abituale, cioè chi lolegge almeno tre volte la settimana, si registra un vera e propriacaduta, passando dal 51,1% del 2007 al 34,5% del 2009. «Questosignifica che, prima della crisi, la metà degli italiani aveva uncontatto stabile con i quotidiani, mentre adesso questa porzione si èridotta a un terzo», rileva il Censis. «Se si pensa che in questa quotasono compresi anche i quotidiani sportivi, si può capire quanto la crisi abbia reso ancora piùmarginale il ruolo della carta stampata nel processo di formazionedell'opinione pubblica nel nostro paese». Una flessione compensata minimamente compensata dall'aumento della diffusione della stampa free press, cherimane pressoché stabile anche sel'incremento registrato tra i lettori abituali più istruiti (dal 17,6%al 21,1%) sembra indicare che ci sia stata una qualche emigrazione daiquotidiani a pagamento a quelli gratuiti proprio tra coloro che, pertradizione, sono sempre stati i lettori più affezionati. Per quantoriguarda i quotidiani on line, la diminuzione dell'utenza è dovuta principalmente alla trasofrmazioine degli usi di internet. Telefonini- Ll'uso del telefono cellulare rimane stabile, anche se a crescere notevolmente è l'utilizzo delle suefunzioni di base (dal 48,3% al 70,0%), mentre quelle più sofisticate -e costose - sono diminuite. Un bene comunque irrinunciabile, mentre la stessa cosa non può essere detta della lettura dei quotidiani apagamento, che passa dal 67% al 54,8%. Il web - La diffusione diInternet è ovviamente legata a fattorigenerazionali e ai livelli di istruzione. Sono i giovani e gli istruitiad avere familiarità con la rete. Di conseguenza, nel momento in cuiInternet è diventata familiare a più dell'80% dei giovani e a quasi il70% dei soggetti più istruiti, si va verso una dimensione disaturazione, e il dato complessivo potrà aumentare solo con estremalentezza. FACEBOOK - A proposito di Rete, Facebookvince la sfida tra i social network. A scegliere il celebre socialnetwork sono soprattutto i giovani, che si iscrivono per mantenere icontatti con gli amici e che confessano di avere meno tempo persvolgere altre attività, prima di tutto la lettura. A seguire Youtube (60,9%), Messenger (50,5%), Skype(37,6%) e MySpace (31,8%). Facebook è scelto soprattutto dai giovani,che dichiarano di utilizzare il social network per mantenere i contatticon gli amici (70,5%). Quando si osservano le attività preferite, però,si scopre che al primo posto c'è la lettura delle bacheche degli amici(41,2%), seguita dall'invio di messaggi personali (40,5%).