Crisi, l’Ue: Italia in ripresa

Silvia Tironi

L’Italiatorna a crescere. Anche se moderatamente. Secondo le nuove previsioni dellaCommissione Ue il Pil - dopo aver chiuso il 2009 a quota -4,7% - saliràdello 0,7% nel 2010 e dell'1,4% nel 2011. Si tratta di previsionisostanzialmente in linea con quelle della zona euro (+0,7% nel 2010 e + 1,5%nel 2011). La contrazione prevista per l'anno in corso è un ritocco al rialzorispetto alle previsioni intermedie, pubblicate in settembre (quando si parlavadi -5,0%), ma in ribasso rispetto alle previsioni economiche di primavera(-4,4%). «Il pil reale nel 2008 e nel 2009 - si legge nel documento - riflettegli sviluppi nella produzione industriale». Per questo, ricorda la Commissione, «lacontrazione è stata particolarmente pronunciata nell'ultimo trimestre del 2008e nei primi tre mesi del 2009, mentre si è allentata nel secondo trimestre. Unsignificativo rilancio è anticipato per il terzo trimestre. Di conseguenza -prosegue il rapporto - il pil reale dovrebbe, nelle proiezioni, recuperare unpò di slancio nella seconda metà dell'anno». Tuttavia, avverte ancoraBruxelles, «la profondità della contrazione della produzione finora significache per il 2009 nel suo insieme il pil reale dovrebbe registrare il peggiorcrollo in decenni». Invece, si legge ancora nelle previsioni econoniched'autunno, «nel 2010 e nel 2011 l'attività economica, secondo le proiezioni, dovrebberecuperare gradualmente». Debito pubblico – Per quanto concerne il debitopubblico italiano, secondo le stime della Commissione europea sarà pari al 114,6%del pil nel 2009 e del 116,7% nel 2010. Dati che rappresentato una revisione inpeggioramento rispetto alle previsioni di primavera, che vedevanol'indebitamento del Belpaese al 113,0% del pil nel 2009 e al 116,1% nel 2010.Per il 2011 la Commissioneprevede ora un ulteriore incremento dell'indebitamento, pari al 117,8% del pil.Bruxelles sottolinea che «il grosso dell'aumento (del debito) nel 2009 è dovutoal calo del pil nominale». In generale, avverte la Commissione,«guardando in avanti, l'interazione tra alti obblighi di servizio del debito ebassa crescita potenziale sottolineano l'importanza di elevare il bilancioprimario in modo da rimettere nuovamente l'altissimo rapporto debito-pil su uncammino di riduzione». Deficit pubblico - Il deficit italiano si assesteràinvece al 5,3% del pil sia nel 2009, sia nel 2010, per ridiscendere sololeggermente nel 2011 al 5,1% a politiche invariate. Si tratta di una correzioneal ribasso rispetto alle previsioni economiche di primavera, che parlavanoinvece di un disavanzo al 4,5% del pil nel 2009 e al 4,8% nel 2010. La Commissione sottolineache «la risposta del governo alla crisi ha dovuto essere attentamentebilanciata per la necessità di evitare un sostanziale deterioramento dellefinanze pubbliche, visto l'altissimo debito pubblico in un contesto di unaumentata avversione globale al rischio». Dunque, prosegue il rapporto, «lemisure preso finora per sostenere i gruppi a basso reddito e settoriindustriali chiave sono state finanziate principalmente riallocando fondiesistenti». Tuttavia, prosegue Bruxelles, «anche così il deficit pubblico èprevisto aumentare in modo marcato al 5,3% del pil (dal 2,7% del 2008) edovrebbe restare così anche nel 2011».