Bankitalia contro scudo fiscale

Silvia Tironi

Secondola Banca d'Italia la crisi è agli sgoccioli ma i conti pubblici e i datisull'occupazione destano ancora preoccupazioni. Lo stato dei contipubblici “è in notevole peggioramento, risentendo soprattutto della dinamicaparticolarmente negativa delle entrate”. È l'allarme che arriva dal Bollettinoeconomico di Bankitalia. Sulle prospettiva, si evidenzia, “pesa l'incertezzaancora elevata riguardo ai tempi e all'intensità della ripresa ciclica”. Glieconomisti di Via Nazionale fanno riferimento, in particolare, all'andamentodel gettito fiscale. Nei primi nove mesi del 2009 il gettito tributarioerariale si è ridotto del 3,2 per cento, nonostante la forte crescita di alcuneimposte sostitutive straordinarie. Citando i dati contenuti nell'ultimaRelazione previsionale e programmatica, il documento ricorda che l'obiettivoper l'indebitamento netto è fissato al 5% del pil, pari al valore tendenziale,e che “il suo conseguimento prevede, in base al quadro analitico a legislazionevigente, una ripresa del gettito tributario, una forte decelerazione dellaspesa primaria corrente e una netta flessione degli investimenti pubblici”. Disoccupazione - Oltremezzo milione di posti di lavoro persi nel secondo trimestre in Italia rispettoall'anno precedente. Il dato è evidenziato nel bollettino economico dellaBanca d'Italia. L'allarme occupazione quindi resta alto. Dal computo e' esclusol'effetto delle iscrizioni all'anagrafe di lavoratori immigrati. Nel terzotrimestre, inoltre, "si è ancora intensificato il ricorso alla Cassa integrazioneguadagni: le ore complessivamente autorizzate sono aumentate di circa il 30%rispetto al trimestre precedente". Scudo fiscale - Botta e risposta sullo scudo fiscale tra la Banca d’Italia e il ministro Tremonti. ''Lo scudo fiscale può avere effetti negativi sugli incentivi dei contribuenti a pagare le imposte in futuro”, ha affermato il direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, nel corso dell'audizione sulla Finanziaria delle commissioni Bilancio di Camera e Senato.  "Se c'è ragione di allarme, e lo escludo, c'è per tutti i paesi", ha replicato il ministro dell'economia, Giulio Tremonti, che ha spiegato: "È un meccanismo applicato dappertutto e non è un problema italiano. Il rimpatrio c'è in tutti i paesi e se c'è un rischio lo devono gestire tutti”. Tremonti, inoltre, è tornato a sostenere che lo scudo fiscale è una misura che porta vantaggi allo Stato, "perchè chi non pagava inizia a pagare" e che le voci critiche arrivano da fronti inconciliabili: "è mai possibile che l'etica legale coincida con gli interessi dei banchieri svizzeri?", ha chiesto ironicamente il ministro.