Iniziativa
Heritage Manager, una novità per il mercato di professionisti e imprese
Il mercato delle imprese e dei professionisti appare completamente incerto e stravolto.
E allora ecco che si cercano alternative imprenditoriali e professionali.
Tra queste si pensa di poter lavorare con il bene di cui l’Italia è leader mondiale indiscusso: il patrimonio architettonico.
Ma come? Anzitutto creando un nuovo profilo professionale. Quello dell’Heritage Manager.
L’iniziativa è di Assocastelli la più autorevole e prestigiosa associazione italiana di gestori e proprietari di dimore e residenze d’epoca e storiche e dell’altrettanto prestigiosa Università Iulm, sempre attenta ad individuare sbocchi innovativi sul mercato per i propri studenti o per i tanti imprenditori, managers e professionisti che partecipano ai suoi corsi e master.
Gli heritage managers sono coloro che gestiranno, promuoveranno e valorizzeranno il patrimonio architettonico e immobiliare d’Italia.
A dirigere il corso c’è un nome importante, quello di Vincenzo Trione, direttore del master in art market management dell’università Iulm, membro del comitato scientifico dell’Enciclopedia Treccani ed editorialista del quotidiano Il Corriere della Sera, oltre a Alessia Zorloni, co-direttore del master in art market management dell’università Iulm ed esperta in art management.
E poi una serie di docenti di “rango”.
Tra questi il ruolo principale è affidato al barone Ivan Drogo Inglese presidente di Assocastelli e di Assopatrimonio (la “confindustria” del patrimonio), che il magazine Forbes ha collocato tra i più autorevoli esperti nazionali del settore.
Insieme a lui Luca Reale Ruffino, che si accinge a quotare presso Borsa Italiana la Sif società di amministrazione e gestione di patrimoni immobiliari.
Ma il corso non avrà solo contenuti teorici, poiché è previsto anche un periodo di “traing on the job” all’interno di fondi di investimento immobiliare e società di amministrazioni patrimoniali.
Tutto per trasferire le più innovative metodologie per rendere “profittevole” il patrimonio: dagli eventi all’ospitalità, alle visite.
Secondo Drogo Inglese, il patrimonio italiano dovrebbe essere un asset primario nell’economia del paese, un asset che è traino per un altro altrettanto importante come quello del turismo e del wedding (nel 2019 ben 40 mila ricevimenti nuziali sono stati organizzati nelle dimore e residenze d’epoca e storiche d’Italia).
Il patrimonio italiano non ha solo bisogno di conservatori e restauratori ma anche di manager. Perché il modello Italia, fatto di competenze, può essere unico nel mondo. Assocastelli e Iulm ne sono convinti.