L'Istat: è in crescita

Albina Perri

Il tasso di disoccupazione in Italia del secondo trimestre è stato pari al 7,4%, in crescita rispetto al 6,7% del secondo trimestre 2008. Si tratta del dato più alto dal primo trimestre 2006. Lo comunica l'Istat spiegando che il dato risente soprattutto dell'incremento degli inattivi (+434mila unità). Il numero dellepersone in cerca di occupazione sale invece a 1.841.000unità (+137.000 unità, pari al +8,1% rispetto al secondotrimestre 2008).  In rapporto alla caduta dell'occupazione,la crescita più contenuta della disoccupazione si associa alnuovo sensibile incremento dell'inattività (+434.000 unità,pari al +3,0 per cento) concentrato nelle regionimeridionali e dovuto, spiega l'Istat, a «fenomeni discoraggiamento, alla mancata ricerca del lavoro di moltedonne per motivi familiari, al ritardato ingresso deigiovani nel mercato del lavoro». La riduzione su base annuadell'offerta di lavoro riguarda sia la componente femminile(-0,6%, pari a -61.000 unità) sia soprattutto quellamaschile (-1,2%, pari a -180.000 unità). Alla positivadinamica registrata nelle regioni settentrionali (+0,3%,pari a 32.000 unità) e in quelle centrali (+0,5%, pari a25.000 unità) si contrappone l'accentuata riduzione nelMezzogiorno (-4,0%, pari a -298.000 unità). In tale area ladiminuzione interessa sia l'offerta di lavoro maschile(-3,8%, pari a -185.000 unità) sia quella femminile (-4,2%,pari a -113.000 unità). La caduta tendenzialedell'occupazione sintetizza il forte calo della componentemaschile (-2,2%, pari a -310.000 unità) e la flessione diquella femminile (-0,7%, pari a -68.000 unità). Peraltro,entrambe le componenti di genere, e soprattutto quellamaschile, scontano l'ulteriore sensibile riduzionedell'occupazione degli italiani (-399.000 e -163.000 unità,rispettivamente per gli uomini e le donne); con ritmiinferiori a quelli del recente passato, prosegue invece lacrescita dell'occupazione degli stranieri (nell'ordine,+89.000 e +95.000 unità). A livello territoriale, siregistra un nuovo restringimento della base occupazionalenel Nord. Nel Mezzogiorno il calo dell'occupazione simanifesta in misura accentuata. Nel Centro si segnala unmarginale aumento degli occupati (+0,2%, pari a 10.000unità) dovuto sia alla maggiore crescita tendenziale deglioccupati stranieri in questa ripartizione in confronto allerestanti (+17,7% rispetto al 7,9 e all'8,7 per cento,rispettivamente del Nord e del Mezzogiorno) sia allarelativa più lunga permanenza sul posto di lavoro deglioccupati italiani con almeno 50 anni di età. Nelle regionicentrali, tale gruppo di occupati rappresenta peraltro unaquota più ampia dell'insieme degli occupati italiani (28,7per cento rispetto al 25,1 e al 26,7 per cento,rispettivamente del Nord e del Mezzogiorno). Il tasso didisoccupazione aumenta rispetto a un anno prima di novedecimi di punto percentuale per gli uomini e di appena undecimo di punto per le donne, posizionandosi rispettivamenteal 6,3 e all'8,8 per cento. Nel Nord l'innalzamentodell'indicatore (dal 3,8 al 5,0 per cento) riguarda sia gliuomini sia le donne; nel Centro il tasso di disoccupazionesi porta al 6,7% dal 6,4% di un anno prima. Nel Mezzogiornoil tasso di disoccupazione risulta pari al 12%, appena undecimo di punto in più rispetto al secondo trimestre 2008.La crescita riguarda esclusivamente gli uomini. Per glistranieri il tasso si porta, nel secondo trimestre 2009,all'11% dall'8,8% di un anno prima. Nel secondo trimestre2009 il numero di inattivi in età compresa tra i 15 e i 64anni risulta in crescita nell'insieme del territorionazionale. Nel Nord (+1,6%, pari a 84.000 unità)l'incremento interessa entrambe le componenti di genere; nelCentro (+1,3%, pari a 32 mila unità) si concentra nella solacomponente maschile. Nel Mezzogiorno la crescita degliinattivi, già molto sostenuta nei due precedenti trimestri,registra un'ulteriore espansione manifestando una variazionetendenziale del 4,9%, pari a 317.000 unità in più rispettoal secondo trimestre del 2008 (+187.000 uomini e +130.000donne).