Confinudstria vede positivo
In attesa dei dati reali, sono le stime ad indicare che forse il tunnel della crisi economica è davvero giunto alla fine. Perché anche il Centro studi di Confindustria ha rivisto leggermente in rialzo quelle sull’andamento dell’economia di casa nostra. Le percentuali variano da istituto a istituto, anche se la tendenza con un segno “+” è unanime. Nel 2009, è la stima di Confindustria, il Pil dovrebbe calare del 4,8 per cento, mentre l'anno prossimo tornerà a salire con un +0,8 per cento. Previsioni più ottimistiche rispetto al -4,9 per cento e al +0,7 per cento indicati a giugno da viale dell'Astronomia, e ancora di più rispetto a quelle contenute nel Dpef del governo (-5,2 per cento quest'anno e +0,5 per cento il prossimo). L'economia italiana, commenta il Centro studi che accompagna i dati, sta uscendo dalla recessione, ma l’avvertimento è che la ripresa "sarà lenta e lunga, e perciò insidiosa" dal momento che siamo sì "fuori dalla recessione, ma ancora in pieno dentro le conseguenze della crisi". Si tratta, prosegue il Centro studi, della "più grave crisi degli ultimi 80 anni" e le sue conseguenze "si faranno sentire a lungo". Ci vorranno "anni per recuperare i livelli di produzione toccati nel 2007 e in alcuni settori ciò potrebbe non avvenire mai". Ma "il peggio è passato", come ha confermato la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia: "Non siamo davanti a una catastrofe, ma dobbiamo gestire mesi difficili. Così il Paese ce la può fare".