La City discrimina le donne

Silvia Tironi

Altro chepari opportunità. Altro che parità tra i sessi. La City londinese è sessista e discriminapesantemente le donne. Questo secondo quanto dimostra una ricerca dellaEquality and Human Rights Commission, che evidenzia quanto sconcertante sia ladisuguaglianza che intercorre tra i due sessi nel cuore della finanzabritannica. Lo stipendio medio annuale femminile è di gran lunga inferiore aquello maschile e la carriera è preclusa alle donne, che fanno sempre menocarriera rispetto ai colleghi maschietti. In questo ramo dell'economia sonoimpiegate 1,3 milioni di persone e la ricerca è stata condotta tra 44 aziendeche hanno alle loro dipendenze il 22,6% dei lavoratori del settore. Lelavoratrici in gonnella guadagnano tra il 39 e il 47% in meno di chi porta ipantaloni e incassano l'80% di bonus in meno. La differenza è evidente già nelsalario base: nell’80% dei casi  quellofemminile è più basso del 39% rispetto quello dell'altro sesso. Un divario cheaumenta al 47% se si considerano anche bonus, straordinari e premi diproduzione. Le donne sono anche lasciate indietro nella carriera a causa dellamaternità. La maggioranza degli impiegati nel settore ha tra i 25 e i 39 anni:la fascia d'età in cui le donne sono più impegnate con figli piccoli. Il ruolodelle donne nella City sarà oggetto di un'indagine che sarà avviata dallaCommissione del Tesoro questo autunno.