Ciampi difende Agnelli
«È davvero un peccato che il ricordo di un uomo che ha fatto tanto per il suo Paese, oltre che per il suo lavoro debba essere lambito da polemiche e accuse malevole, senza rispetto per la memoria». Lo dichiara Carlo Azeglio Ciampi in un'intervista a La Stampa. «Con Agnelli - racconta Ciampi - ci siamoconosciuti e frequentati per più di trent'anni. E in tutto questo tempo l'idea che mi sono fatto di lui è rimasta la stessa: l'Avvocatoè stato un uomo che ha saputo conciliare gli interessi legittimi della sua azienda e della sua famiglia con quello più generale del Paese». «Veniva una volta al mese» alla Banca d'Italia, continua Ciampi. «Certe volte anche per parlare di questioni delicate che lo riguardavano da vicino, e su cui gli interessava avere il mio parere -aggiunge - Ma veniva anche a fare visita, a scambiare due idee». Il presidente emerito della Repubblica si dice dispiaciuto per «quel che sta accadendo. Agnelli era molto legato alla sua famiglia, era sempre riuscito a tenerla unita e, come dicevo prima, a conciliarei suoi interessi familiari e quelli di imprenditore con quello che chiamerei il suo amor patrio». E aggiunge che «Agnelli è stato un uomo che ha dato lustro al nostro Paese, e merita di essere ricordato per questo. Attaccarne la memoria con giudizi approssimativi, non riconoscere il ruolo che ha avuto, parlarne male senza averlo conosciuto, fa parte della decadenza di questi tempi. E a me procura amarezza».