Sicilia

Crisi: occupazione a picco in Sicilia, 67mila posti di lavoro persi nel 2013

Palermo, 10 feb. - (Adnkronos) - Sprofonda l'occupazione in Sicilia. Nel 2013, appena concluso, infatti, l'Isola registra un record negativo con 67mila posti di lavoro persi. Una flessione mai vista in passato che fa raggiungere alla Regione il -4,8 percento a fronte di un dato nazionale che parla di circa 470 mila occupati in meno (-2,0% sul 2012). Dal 2006, in cui la Sicilia superò il fatidico record storico di un milione e mezzo di occupati, l'apparato produttivo ha eliminato circa 175.000 occupati, contro i quasi 560 mila posti di lavoro depennati dal sistema di produzione italiano. I dati sulla nuova emorragia di posti di lavoro sono contenuti nel 40esimo Report Sicilia, l'analisi previsionale sull'economia siciliana relativa al secondo semestre 2013 e alle previsioni 2014, realizzato da Di.S.Te Consulting per Fondazione Curella e presentato oggi a Palermo. L'altra faccia ugualmente triste della medaglia, rappresentata da tasso di disoccupazione, mostra uno slancio senza pari nel decennio. Nel 2013 il numero delle persone in cerca di lavoro sul territorio regionale è di oltre 350.000 unità, 110.000 in più di due anni prima e circa 130.000 in più del 2007. Si rileva, dunque, un tasso di disoccupazione del 20,9%, superiore di 2,3 punti al dato del 2012 e di ben otto punti al tasso di sei anni prima (13,0%). La crisi ha avuto effetti devastanti sulla disoccupazione giovanile, che ormai dovrebbe aver superato abbondantemente il 50% delle ragazze e ragazzi che nella regione cercano lavoro. Né andrà meglio nel 2014. In base alle stime formulate dal DISTE, nel 2014 l'occupazione continuerà a ridursi sia in Sicilia (-2,0% rispetto al 2013) che in Italia (-0,2%). L'Isola perderà in pratica altri 25/30 mila posti di lavoro e l'Italia ne cancellerà circa cinquantamila. In pari tempo, il tasso di disoccupazione salirà a livelli record dappertutto. In Sicilia è atteso schizzare in prossimità del 22,0%; nell'insieme nazionale è stimato intorno al 12,5%, il doppio del 2007.