economia
Cecchi: "Con Confindustria Nautica settore torna unito con più forza in campo"
Genova, 20. (Adnkronos) - - "Oggi è un giorno importantissimo: ieri l'assemblea a Milano all'unanimità e con un astenuto ha sciolto Nautica Italiana. Oggi c'è stato un passaggio importante in Ucina, abbiamo votato il rinnovo di statuto e il nome da oggi è Confindustria Nautica. Vuol dire che entro il 31 gennaio tutti i soci di Nautica Italiana convergeranno in un'unica a casa che è Confindustria Nautica". Lo ha spiegato ieri all'Adnkronos Saverio Cecchi, presidente di Ucina - Confindustria Nautica, al termine dell'assemblea straordinaria dei soci Ucina, riunita a Palazzo della Meridiana di Genova, che ha approvato il percorso di riunificazione che riporterà tutte le aziende del settore sotto un'unica insegna, con il nome di Confindustria Nautica. "Questo significa - aggiunge Cecchi - che dopo 5 anni la nautica da diporto torna unita per avere più forza in campo internazionale, per avere più forza con il governo per le sue principali istanze e a questo punto tutti assieme saremo molto più forti". La riunificazione del settore, sotto l'egida della nuova sigla unitaria di Confindustria Nautica, arriva a meno di un anno dalla prossima edizione del Salone di Genova, il 60esimo, che si svolgerà dal 17 al 22 settembre 2020 e si annuncia come una 'grande festa del mare'. "Il prossimo Salone Nautico di Genova sarà il 60esimo", prosegue Cecchi che parlando di riunificazione e prospettive aggiunge: "Sicuramente questo farà in modo che anche gli associati di Nautica Italiana che non partecipano al Salone avranno più volontà di arrivare a Genova. Genova inoltre si sta attrezzando, il sindaco vuole rendere questo Salone entro due anni in più bello del mondo. Oggi sono più che felice ed orgoglioso di aver contribuito insieme al presidente di Nautica Italiana, al suo e al mio staff, a raggiungere a questo bellissimo risultato". Sul fronte degli interventi per il settore invece, tra i risultati più importanti raggiunti durante il 2019, è stata messa in evidenza l’avvio dell’operatività del registro telematico del diporto. Ma il lavoro non si ferma. "Dobbiamo sempre avere la riforma sul codice della nautica con i decreti attuativi - conclude Cecchi - e abbiamo ancora in ballo la situazione dei porti, ci 24 marine a rischio con 2300 dipendenti perché lo Stato pretende con contratti già in essere canoni retroattivi e con aumenti anche del 400%. Abbiamo avuto rassicurazioni dal ministro che non in questa legge finanziaria ma nel prossimo Milleproroghe ci terranno veramente in considerazione e speriamo di ottenere questo risultato".