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Dl crescita: Confindustria Vicenza, no ad anticipo incentivi statali (2)
(Adnkronos) - “Un meccanismo – continua Vescovi – che rischia davvero di mettere in difficoltà le Pmi perché dovrebbero concedere immediatamente uno sconto insostenibile, parliamo anche della metà fino addirittura all’85% del lavoro, per poi vederseli restituire, se tutto va bene, ovvero se dispongono di un carico fiscale sufficiente da compensare, in un periodo di tempo molto ampio. È evidente che, in particolare per le aziende più piccole, questo possa comportate crisi di liquidità tanto che c’è il rischio che, in attesa di recuperare lo sconto anticipato, debbano far ricorso al mercato del credito che, ovviamente, costa”. Confindustria Vicenza, con una lettera del suo presidente, si è quindi rivolta ai parlamentari che fanno riferimento alla provincia berica: “In primis chiediamo che la disposizione possa essere abolita, ma se questo non potesse essere accolto chiediamo immediati correttivi affinché si possa tutelare da un lato il sacrosanto diritto delle persone a poter godere degli incentivi su due aspetti, quello antisismico ed energetico, davvero importanti per la riqualificazione degli edifici del nostro paese; ma dall’altro anche di preservare la competitività delle Pmi che non possono essere messe nelle condizioni di fare da finanziatrice dei propri stessi lavori. Parliamo, peraltro, di un settore che è uscito con le ossa rotte dalla crisi e che è anche tra quelli più colpiti da questa stagnazione imperante. Vediamo, nel concreto, se il recente cambio romano porterà dei miglioramenti concreti per chi lavora sul territorio”. In questi giorni di discussione della manovra, il Presidente degli Industriali vicentini chiede quindi che i parlamentari espressione del territorio "si facciano promotori nei confronti del Governo affinché le modifiche normative vengano inserite nella legge di Bilancio 2020".