Vecchie lire, un patrimonio non convertibile: bloccati tre miliardi di euro
Nelle "casseforti" degli italiani sarebbe rimasto un ingente capitale in lire, non più convertibile. Il reale ammontare di questo patrimonio è in verità incalcolabile, anche se si stima aggirarsi intorno ai 3 miliardi di euro, rivela Il Giorno. A differenza degli altri paesi che hanno aderito all'Euro, i quali non hanno fissato termini tassativi per la conversione, l'Italia ha stabilito che quanto non fosse stato convertito entro il 28 febbraio 2012 potesse esser ritenuto ormai come pura carta straccia. A parlare in difesa di molti cittadini e imprese italiane, in questa delicata controversia con Banca d'Italia, è l'avvocato veneto Luciano Faraon: "Eppure nel trattato di Maastricht, e in ogni successivo accordo, non vi è alcun termine temporale nè quantitativo alla conversione delle precedente moneta nazionale, fermo restando l' obbligo della distruzione delle vecchie banconote". Cosa che non avvenne con il decreto Monti del 2011 che vide l'emissione di 1,2 miliardi di euro, non distribuiti, a fronte di una quantità di lire non convertite e quindi non acquisite fisicamente. Anche se il decreto fu bocciato dalla Corte Costituzionale, esso continua a mostrare i suoi effetti. "I dirigenti della Banca d' Italia fanno presente che non possono convertire fino a quando il Ministero dell' Economia non restituisce la somma avuta a prestito con il decreto Monti. Ma i cittadini non possono essere coinvolti in questa diatriba", ricorda l'avvocato Faraon. Sembra però ancora lontana la possibilità di una soluzione univoca e definitiva. Una possibile soluzione sarebbe quella legale, è infatti prevista, entro fine anno, una decisione in merito da parte della seconda sezione del Tribunale di Roma, anche se l'avvocato preferirebbe, invece, una soluzione legislativa. "La finestra per il cambio dovrebbe essere riaperta con una leggera multa per non aver rispettato il termine precedentemente fissato. Così verrebbe sanata un'ingiustiza e generata ricchezza", suggerisce in definitiva Faraon.