economia

Primo rapporto annuale energia Italia e Mediterraneo

AdnKronos

Napoli, 3 apr. (AdnKronos) - Il primo rapporto annuale sul settore dell’energia in Italia e nel Mediterraneo, tra dati e numeri che forniscono un importante panorama rispetto alle fonti rinnovabili e non solo. È stato presentato oggi a Napoli, nella Sala delle Assemblee di Palazzo Piacentini Intesa Sanpaolo il primo ‘MED & Italian Energy Report’. La ricerca è frutto della collaborazione strutturale nata tra Srm, centro studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo, e l’ESL@Energy Center del dipartimento energia del Politecnico di Torino. Allo studio hanno collaborato il Joint Research Center della Commissione Europea, per le analisi sulle infrastrutture di gas naturale e della sicurezza degli approvvigionamenti, e la Fondazione Matching Energies. Il Med & Italian Energy Report 2019 prende in esame tre punti principali. Il primo mira a fornire una rappresentazione degli scenari energetici a diversa scala geografica: globale, mediterranea e italiana, nel contesto europeo, in termini di risorse, produzione, scambio e consumo di commodity energetiche. Il secondo analizza corridoi e infrastrutture energetiche, focalizzandosi in particolare sul ruolo delle infrastrutture elettriche nel supportare lo sviluppo sostenibile, sugli scenari presenti e futuri di produzione, commercio e consumo di gas naturale nel Mediterraneo e sull’analisi delle principali rotte e del trasporto marittimo. Il terzo esamina gli investimenti cinesi in infrastrutture energetiche a livello globale lungo la ‘nuova via della seta’. Con la Belt & Road Initiative è, infatti, partita la sfida di un ambizioso piano di investimenti in campo energetico nonché in infrastrutture. “Il primo rapporto annuale sull’energia di Srm ha lo scopo di porre l’accento sull’importanza strategica di questo settore per l’economia italiana ed europea. Infatti, mai come oggi, la competitività di un Paese si gioca non solo sulle capacità delle imprese ma anche, e forse soprattutto, sui costi e gli approvvigionamenti dell’energia e sull’efficienza della catena logistica”, ha detto Paolo Scudieri, presidente di Srm. “Questo lavoro è il frutto di una collaborazione strutturale con il Politecnico di Torino e con il contributo del JRC della Commissione Europea. Si tratta di partners di grande prestigio che ci consentono di offrire uno strumento di analisi utile per gli operatori del settore e per le imprese. L’Italia è un ponte energetico tra Europa e Mediterraneo. Il Mezzogiorno gioca un ruolo centrale sia dal lato della produzione di energie rinnovabili e fossili, sia per l’importanza dei suoi porti. Inoltre il settore, con oltre 23.500 imprese attive, produce 177 miliardi di fatturato e genera un valore aggiunto di 30 miliardi di euro. Capirne l’importanza strategica e investire in infrastrutture e tecnologie è la chiave per rendere il nostro Paese più competitivo e attrattivo”, ha dichiarato Massimo Deandreis, direttore generale di Srm. “Il Mezzogiorno presenta ampi spazi di crescita nella produzione di energia. È quindi una fonte aggiuntiva di redditività che, allo stesso tempo, contribuisce a ridurre nel medio periodo il costo energetico elevando la produttività e, di conseguenza, la competitività. Si tratta quindi di uno dei temi rilevanti che Intesa Sanpaolo intende continuare a sviluppare nel Meridione per il superamento progressivo dei gap che attardano la sua crescita. È evidente che un settore tecnicamente sfidante come quello dell’energia non può essere affrontato con la semplice volontà di investimento ma occorreranno visione, network con le competenze e con il capitale umano del territorio e coerenza delle fonti di finanziamento, ed è proprio questa la frontiera prescelta dalla Banca, con una interpretazione di avanguardia del proprio ruolo”, ha spiegato Francesco Guido, direttore regionale Campania, Basilicata, Calabria e Puglia di Intesa Sanpaolo.