economia
Arriva il 'marchio storico'
Roma, 27 mar. (AdnKronos) - Passi in avanti sul dl crescita. Dalla riunione che si è svolta a Palazzo Chigi, dove non erano presenti i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio, quest’ultimo impegnato in una trasferta negli Stati Uniti, sembrano emergere segnali positivi. Sostanzialmente i contenuti del provvedimento sono stati condivisi sia dal Movimento 5 Stelle che dalla Lega. Secondo quanto si apprende comunque "restano alcuni punti aperti". Dal vertice che si è svolto sotto la regia del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sono arrivate alcune proposte interessanti tra le quali quella del 'marchio storico' che è uno dei temi spinti dal M5S e che sarà inserito nel dl crescita. Dl crescita e sblocca cantieri sono i due provvedimenti che secondo il governo dovrebbero permettere di dare uno stimolo alla crescita economica. "Avevamo previsto che ci sarebbe stato un momento di difficoltà, di rallentamento di congiuntura, è anche per questo che abbiamo lavorato e stiamo lavorando per misure che contribuiscano alla crescita economica nel segno anche dello sviluppo sociale", ha sottolineato il premier Conte, uscendo dal Senato dopo il via libera definitivo al reddito di cittadinanza. In questo momento, ha aggiunto, "abbiamo definito, poco fa, gli ultimi dettagli del decreto sblocca cantieri, la prossima settimana portiamo anche il decreto crescita, che è quello di cui ha bisogno il Paese. Tutti dobbiamo fare la nostra parte, il governo lo sta facendo per primo, sta operando con queste misure che anticipano le riforme strutturali che abbiamo in cantiere, che contribuiranno alla crescita economica". Nel dl crescita, su proposta del ministero dello Sviluppo economico, intanto, verrà introdotta la definizione di 'marchio storico' e verrà istituito un elenco dei brevetti e dei marchi storici dove le imprese potranno iscriversi. La certificazione del marchio storico, è questo l'obiettivo, permetterà di dare più forza alle eccellenze italiane e servirà a dare maggiore impulso al Made in Italy. E' il lavoro che il vicepremier Luigi Di Maio ha portato avanti da tempo che viene così concretizzato. Ogni azienda che ha un proprio marchio e che opera da anni nel settore in modo riconosciuto, si rileva, potrà così, rispettando determinati criteri, avere il riconoscimento nazionale del proprio marchio e trarne benefici nell'export. Con la misura viene introdotto anche un principio: la titolarità del marchio decade se il sito produttivo viene trasferito al di fuori del territorio nazionale. Questo serve a tutelare la produzione locale e disincentivare la delocalizzazione, al fine di avere un prodotto migliore realizzato in Italia e favorire la nascita di nuovi posti di lavoro.