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Inail, con la ricerca la nuova frontiera della sicurezza

AdnKronos

Roma, 25 mar. (Adnkronos/Labitalia) - La sicurezza sul lavoro nasce anche dalla capacità di immaginare il futuro, progettando soluzioni innovative e tecnologicamente avanzate in grado di ridurre o eliminare i rischi per i lavoratori. L’Inail non è più soltanto un ente assicuratore, ma un vero e proprio Polo della salute e sicurezza sul lavoro: prevenzione, cura, riabilitazione, reinserimento, ricerca. I ricercatori Inail, Direzione centrale Ricerca e Dipartimenti scientifici: Dimeila (Medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale) e Dit (Innovazione tecnologica e sicurezza degli impianti e degli insediamenti antropici), sono impegnati nello studio e sviluppo di sperimentazioni che attraverso la tecnologia applicata possano rendere la vita dei lavoratori meno rischiosa e faticosa. Esoscheletri per limitare o eliminare gli sforzi muscolari, robot teleguidati capaci di sostituire o assistere i lavoratori in ambienti confinati ad alto rischio - serbatoi, cisterne, silo - nanotecnologie, la ricerca elabora idee e prototipi che, in un futuro non remoto, potranno salvare la vita di tante persone, riducendo il numero degli infortuni. La tutela della sicurezza dei lavoratori, al centro della “mission” dell’Istituto, non si traduce soltanto nel rendere meno pericolosi i luoghi in cui si opera, ma anche nel ricercare e predisporre misure e accorgimenti per favorire la riabilitazione e il reinserimento sociale e lavorativo degli infortunati. Struttura d’eccellenza, a livello internazionale, il Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio, realizza da oltre cinquant’anni protesi e ortesi all’avanguardia nel mondo. Dalla collaborazione tra il Centro emiliano e l’Istituto italiano di tecnologia di Genova (IIT) sono nati autentici gioielli dell’innovazione: la mano robotica “Hannes” capace di una funzionalità pari al 90 per cento di quella naturale e l’esoscheletro “Twin” per aiutare chi non può camminare a muoversi in autonomia. Utilizzati soprattutto, nell’ambito riabilitativo e militare, gli esoscheletri non hanno trovato finora larga diffusione in scenari industriali, Inail e IIT stanno realizzando un prototipo adoperabile, in situazioni differenti, in base alle specifiche esigenze del lavoratore. Progettazione, tecnologia e partnership sono le parole al centro della campagna di comunicazione che l’Istituto dedica, in questi giorni, all’attività di ricerca. Spot televisivi e radiofonici, articoli sulla stampa periodica e sul web per diffondere il messaggio che “Anche questo è Inail”, ossia un costante impegno nell’ideazione e realizzazione di strumenti e tecnologie per rendere più sicuri i luoghi di lavoro. Una sfida coraggiosa affrontata insieme a prestigiosi enti accademici e autorevoli partner della Comunità scientifica. Se dalla collaborazione tra il Centro Inail di riabilitazione motoria (Crm) di Volterra e l’Istituto di BioRobotica della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa è nato il verticalizzatore “Rise” per restituire la postura eretta alle persone con disabilità motoria, grazie alla sinergia con il Campus Bio-Medico di Roma, è venuto alla luce, “Sensibilia”, per ridare sensazioni tattili a chi ha perso una mano. Percorsi congiunti e sinergici imprescindibili da un’accurata formazione dei “risk manager” del futuro, nuove figure professionali che grazie al Master interfacoltà Inail - La Sapienza Università di Roma in “Gestione integrata di salute e sicurezza nell’evoluzione del mondo del lavoro”, possano apprendere conoscenze specifiche per la gestione dei rischi in tutta la filiera dei processi produttivi.