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Cina: Confapi Padova, la Via della Seta non è un pericolo ma un'opportunità (2)
(AdnKronos) - "Ovviamente - prosegue Valerio - sono necessarie alcune precisazioni: qualsiasi forma di accordo commerciale va bene solo se è foriera di uno sviluppo ulteriore e prevede reciprocità tra Italia e Cina. Aggiungo inoltre che un accordo limitato solo alla nostra nazione avrebbe poco senso, perché occorre ragionare in chiave europea, in un quadro in cui l’Italia ha, però, la possibilità di fare da apripista. Per cui, se oggi di fronte al memorandum da firmare c’è scetticismo, non riguarda il timore della concorrenza straniera, quanto il fatto che non sappiamo chi del Governo in carica abbia competenza diretta sul tema e quali siano nello specifico i precisi contorni della questione. Prima di stipulare accordi così rilevanti occorre conoscere, avere le idee chiare e partire da un sostrato di regole condivise. È su questo che dobbiamo ragionare, non su altro». Ma quali sono le cifre attuali dell’export del territorio verso la Cina e quali gli scenari più prossimi? Fabbrica Padova, centro studi di Confapi, ha incrociato i dati messi a disposizione dalla Camera di commercio di Padova con le stime di Sace sui prossimi anni. Ebbene, il totale delle esportazioni delle imprese provinciali verso la Cina nel 2018 ha superato i 189,241 milioni di euro. È la 13^ nazione verso cui si esporta di più, ma sale all’ottavo posto se consideriamo i prodotti meccanici e al primo se ci si focalizza sulle esportazioni verso l’Asia. Considerando che a livello nazionale è atteso un incremento a un tasso medio delle esportazioni verso Pechino dell’8,8% tra il 2019 e il 2021, possiamo considerare che già al termine di quest’anno, applicando la stessa proiezione all’area padovana, si supereranno i 205 milioni, destinati a diventare 224 nel 2020 e 243 nel 2012. Ma è ancora poco rispetto a quanto si potrebbe esportare.