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Energia, è online nuovo numero newsletter Gme

AdnKronos

Roma, 13 mar. (AdnKronos) - È online, scaricabile dal sito www.mercatoelettrico.org, il nuovo numero della newsletter del Gestore dei Mercati Energetici (Gme). La newsletter si apre con un intervento di Chiara Proietti Silvestri del RIE sui numeri dell’economia circolare in Italia. “Riconciliare la crescita economica con la difesa dell’ambiente. Questa è l’esigenza che ha portato il concetto di economia circolare al centro del dibattito odierno sulla sostenibilità”, ha sottolineato la ricercatrice del RIE aggiungendo che il cambio del modello di produzione da uno di consumo lineare ad un approccio circolare è dovuto a una serie di ragioni ben precise. “Innanzitutto, lo spreco strutturale su cui si basa questo tipo di economia. Alcuni numeri ci possono aiutare a chiarire la situazione : in Europa, il 60% degli scarti finisce nelle discariche o negli inceneritori mentre solo il 40% viene riciclato o riutilizzato; un’automobile resta parcheggiata in media il 92% del tempo; il 31% dei generi alimentari viene sprecato lungo la catena del valore; gli uffici vengono utilizzati dal 35% al 50% del tempo anche durante le ore lavorative. Tutto ciò genera perdite economiche e un uso inefficiente delle risorse disponibili”. In Italia, evidenzia Proietti Silvestri “il valore dell’economia circolare ha raggiunto importanti cifre, registrando nel 2015 un fatturato complessivo di 88 miliardi di euro, 22 miliardi di euro in termini di valore aggiunto e quasi 600.000 occupati. Conta per circa l’1,5% del valore aggiunto nazionale, quasi quanto settori strategici come l’energia o il tessile”. Se si analizza il grado di circolarità dell’economia italiana, vale a dire il rapporto percentuale fra le materie prime secondarie - ricavate dal riciclo dei rifiuti - e il totale del consumo materiale domestico (DMC) di un Paese “l'Italia si attesta sul 17%, uno dei più elevati in Europa e in continuo miglioramento: dal 2010 al 2016, l’aumento nel nostro paese è stato del 47% rispetto ad un più modesto +6% a livello europeo”, ammette l'analista del RIE. Diverso il discorso sul fronte dell'innovazione dove il nostro paese risulta ancora indietro se si considera la fotografia scattata dai dati Eurostat del 2014: “In questo anno, vi è stato un netto calo nel numero dei brevetti a tal punto da essere tornati ai livelli di 10 anni prima, con 15 brevetti rispetto ai 36 registrati nel 2013. Nel confronto europeo, si tratta di 0,25 brevetti per milione di abitanti vs una media UE di 0,67”. Insomma, sottolinea Proietti Silvestri “negli anni, l’Italia ha sviluppato un crescente bagaglio di buone pratiche ed esperienze innovative che puntano ad ottimizzare virtuosamente la raccolta differenziata, il riutilizzo, il riuso, il riciclo e la riparazione di prodotti”. E “non è un caso che il nostro paese abbia raggiunto importanti risultati in termini di produttività delle materie. Secondo l’indice Eco-innovazione elaborato dalla Commissione Europea, nel 2017 l’Italia si è collocata al settimo posto nella classifica europea e le sue prestazioni in questo ambito risultano superiori del 13% rispetto alla media UE”. Pur evidenziando questi progressi, la Commissione ha tuttavia sottolineato la necessità di cambiamenti strutturali per facilitare la transizione verso un uso efficiente delle risorse e modelli di produzione più circolari e sostenibili. “In primo luogo, occorre ridurre il gap tra le macro-aree del Paese – ha spiegato la ricercatrice del RIE -: si riscontra, infatti, una notevole differenza nelle prestazioni di gestione dei rifiuti soprattutto tra Nord e Sud (a favore del primo). In secondo luogo, bisogna lavorare sulle difficoltà che incontrano le imprese dell’economia circolare – che in Italia sono essenzialmente di piccola-media dimensione (PMI) – nelle proprie attività” in particolare “il complesso quadro burocratico-amministrativo e l’accesso al credito”. In sostanza, dunque, “la nuova sfida dell’economia circolare consiste in un radicale ripensamento delle modalità di produzione e di consumo, coinvolgendo tutti gli attori della catena del valore: dagli approvvigionamenti al consumo finale sino al conferimento del bene ad una seconda vita. Non è certamente una sfida semplice né tantomeno limitata ad una riduzione degli impatti negativi dell’economia lineare – ha concluso Proietti Silvestri -. Rappresenta piuttosto un cambio di paradigma a livello di sistema che punta a generare opportunità economiche e occupazionali, benefici ambientali e sociali: il tutto in un percorso di crescita economica sostenibile”. All’interno del nuovo numero sono pubblicati, inoltre, i consueti commenti tecnici, relativi i mercati e le borse elettriche ed ambientali nazionali ed europee, la sezione dedicata all’analisi degli andamenti del mercato del gas italiano e la sezione di analisi sugli andamenti in Europa, che approfondisce le tendenze sui principali mercati europei delle commodities. La nuova pubblicazione GME riporta, inoltre, come ormai è consuetudine, i dati di sintesi del mercato elettrico per il mese di febbraio 2019.