economia

Vivendi all'attacco

AdnKronos

Roma, 9 mar.(AdnKronos) - Vivendi punta il dito verso quello che definisce un “Consiglio di Amministrazione ombra” di Tim, "composto esclusivamente da Consiglieri nominati da Elliott". Il gruppo francese azionista con circa il 24% della società telefonica si dice preoccupato da quanto emerso dal report pubblicato dal Collegio Sindacale di Telecom Italia in vista dell'assemblea del 29 marzo e torna a chiedere la costituzione di un board "totalmente indipendente". Secondo Vivendi il documento dei sindaci "sottolinea l’esistenza di gravi irregolarità legate alla governance della società e al suo Consiglio di Amministrazione, in gran parte formato da Consiglieri della lista Elliott. Dal report emerge che il presidente del Board di Tim - prosegue la nota - ha violato i regolamenti aziendali, oltre che le più basilari e fondamentali regole di governance". A giudizio di Vivendi "questo 'Consiglio di Amministrazione ombra' si è avvalso in questa occasione del supporto di advisor legali che in passato hanno ricoperto la funzione di advisor per Elliott. Inoltre, i fatti descritti nel report dimostrano la diffusione di informazioni privilegiate a terze parti prima di una riunione del Consiglio di Amministrazione". "Questi timori rafforzano la convinzione di Vivendi che gli azionisti di Tim debbano istituire un Consiglio di Amministrazione totalmente indipendente in occasione dell’Assemblea degli Azionisti del 29 marzo" si legge ancora nel comunicato diffuso nella tarda serata di ieri. Secondo l'azionista francese "tale Consiglio di Amministrazione ristabilirebbe le condizioni e tutele di governance necessarie per permettere una corretta gestione dell’azienda, a beneficio di tutti i suoi azionisti, dipendenti e stakeholder. Da quando Elliott ha assunto il controllo del Consiglio di Amministrazione di Tim, il prezzo del titolo dell’azienda è diminuito circa del 35% ad oggi" ribadisce Vivendi. Nella relazione diffusa in vista dell'assemblea i sindaci di Telecom Italia affermano che "il quadro informativo complessivo acquisito evidenzia che, diversamente da quanto indicato nella sua comunicazione dal presidente del cda, non siano state fornite le medesime informazioni a tutti i consiglieri nello stesso momento e che talune informazioni siano state fornite solo ad alcuni consiglieri e segnatamente solo a quelli eletti nella lista presentata da Elliott". Le irregolarità riscontrate "sono state pertanto fatte oggetto di comunicazione da parte del collegio sindacale all'Autorità di vigilanza". Nessun dubbio, invece, sulla necessità di un nuovo impairment test né sulla correttezza delle procedure che hanno portato alla nomina di Luigi Gubitosi come amministratore delegato. Non cambia dunque, almeno al momento, la posizione critica di Vivendi in vista dell'assemblea che preannuncia una nuova sfida tra il primo azionista della società (che propone la revoca di cinque amministratori tra cui il presidente) e il fondo Usa Elliott, azionista al 9,55% sostenuto da alcuni grandi fondi e, almeno nella precedente assemblea, dalla Cassa Depositi e Prestiti salita (secondo un filing inviato alla Sec) all'8,7% del capitale.