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8 marzo: Cgil, in Veneto occupazione più rosa, ma anche più povera

AdnKronos

Venezia, 7 mar. (AdnKronos) - Dal 2008 ad oggi l’occupazione femminile è cresciuta in Veneto più di quella maschile. In 10 anni, nonostante il buio della crisi, le lavoratrici dipendenti (pubbliche e private) sono aumentate di 62.695 unità, contro i 35.865 posti di lavoro in più occupati da uomini: una differenza che risulta ancor più marcata se si restringe l’osservazione ai soli contratti a tempo indeterminato dove le donne crescono di 48.640 posizioni mentre i maschi vanno addirittura in terreno negativo, scendendo a -2.700 unità. A sottolinearlo è la Cgil del Veneto. Ma ciò non comporta affatto un miglioramento poiché la condizione lavorativa peggiora sia per qualità che per livelli salariali. Le donne restano infatti segregate in retribuzioni basse, nettamente inferiori a quelle degli uomini, trascinando in giù l’intero mercato del lavoro regionale, spiega la Cgil. Retribuzioni: nel Veneto il gap retributivo tra uomini e donne è del 35%, frutto di una differenza (tra i dipendenti del settore privato) di 9.186 euro tra i 26.294 euro percepiti mediamente dagli uomini ed i 17.108 delle donne. Non solo infatti è tra queste ultime che si annida il lavoro più povero e frammentario, ma anche limitando l’osservazione a chi ha un lavoro più strutturato si nota che le classi di reddito sono decisamente sfalsate a discapito delle donne.