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Pensioni donne, allo studio bonus figli
Roma, 25 feb. (AdnKronos) - "Finalmente è partito un tavolo di confronto anche se non basta". Così i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo, al termine della riunione di oggi al ministero del Lavoro con il sottosegretario Claudio Durigon. Al centro del tavolo la questione previdenziale e alcuni emendamenti da apportare alla decretone, relativamente alla partita su quota 100, sollecitati dai sindacati. Un confronto durante il quale il governo ha essenzialmente ascoltato anche se avrebbe garantito una certa disponibilità su due degli interventi richiesti dai sindacati: quello con cui prevedere lo sconto di un anno per ogni figlio per la contribuzione a carico delle donne e l’azzeramento delle finestre di pensionamento previste per i lavori usuranti. "L’ipotesi ha un suo costo, 500 milioni all’anno per ogni figlio mentre per i lavori gravosi il costo sarebbe pari a 30 milioni all’anno per le finestre", ha stimato Durigon nel corso dell’incontro con i sindacati. Una parola finale sulle reali aperture del governo, comunque, si avrà solo nel prossimo incontro che l’esecutivo avrebbe garantito ai sindacati in prossimità del varo del decretone in aula, dunque non prima della metà di marzo. Intanto Cgil, Cisl e Uil non abbassano la guardia: giovedì prossimo 28 febbraio hanno convocato le segreterie unitarie per decidere come proseguire le iniziative messe in campo contro la manovra già nella manifestazione del 9 febbraio scorso e come sostenere il grido di ‘dolore’ che arriva dai lavoratori dell’edilizia che per il 15 marzo hanno proclamato sciopero generale. "Finalmente un tavolo di confronto. Ma è ovvio che non basti: abbiamo chiesto al governo di convocarci celermente anche sui temi della crescita e dello sviluppo", spiega la leader della Cisl, Annamaria Furlan, per la quale "quello di oggi è stato un tavolo interlocutorio: siamo all’inizio di un percorso". Al governo i sindacati hanno ripresentato il ventaglio di modifiche e interventi sulla previdenza già sintetizzate nella piattaforma unitaria approvata qualche mese fa: dalla necessità di una pensione di garanzia per i giovani allo sconto per ogni figlio alle madri lavoratrici; da una nuova perequazione degli assegni all’estensione dell’ape sociale ai lavori gravosi fino alla separazione dell’assistenza dalla previdenza. "E' un primo passo" commenta comunque Carmelo Barbagallo della Uil. "Ora verificheremo se il governo accoglierà o meno le nostre richieste modificando quota 100", prosegue guardando all’impegno del governo di riconvocare i sindacati prima del voto finale sul decretone intorno a metà marzo. "C’è il nostro impegno a proseguire la discussione con il governo sia sulla commissione tecnica che sui lavori gravosi", conclude. Anche la Cgil guarda al prossimo incontro con il governo prima del varo finale del decretone. "Abbiamo chiesto un nuovo round prima del varo conclusivo del provvedimento", spiega il segretario generale Maurizio Landini che ribadisce come "il governo abbia accettato di aprire un confronto più ampio". Al momento sulle pensioni qualche segnale è arrivato solo sulle donne e i lavori usuranti: "E su altre partite l’esecutivo ha detto di non avere al momento risorse disponibili. Vedremo comunque tutto nell’incontro prima del voto conclusivo in aula sul decretone" conclude Landini che dà appuntamento per giovedì prossimo quando le segreterie unitarie decideranno le prossime mosse sulla mobilitazione.