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Venezia: Confartigianato, i veneziani si estinguono (2)
(AdnKronos) - “Analizzando i dati dello studio – commenta Enrico Vettore, responsabile Categorie Confartigianato Imprese Venezia - non sostenendo il suo artigianato tipico, la città è stata fagocitata e omologata dal business universale del turismo, come una Disneyland qualunque. E' stata svenduta e sta perdendo la sua identità, rischiano di schiacciare anche quei pochi veneziani che resistono. Per secoli la Serenissima è stata tale nel mondo perché ha difeso la sua unicità e quella del suo tessuto umano e produttivo, e la storia lo conferma. Ultimamente però non più, e così la città e la sua storia si stanno inesorabilmente vendendo, Stanno sparendo”. "Il problema non è da poco, perché qui c'è in ballo la difesa di una città unica nel mondo – focalizza in base allo studio Gianni De Checchi, Direttore di Confartigianato Imprese Venezia – e il risultato evidente è la progressiva svendita a un turismo fuori controllo. La colpa è di una serie di amministrazioni miope e incapaci di fare quello per cui sono state elette, delle conseguenti liberalizzazioni selvagge di un'Europa che in pochi hanno capito dove potessero arrivare e dell'immobilità e connivenza, per interesse, della politica nazionale davanti a questo processo". "Quello che emerge dallo studio è che nel grande Monopoli Lagunare dei soldi, i signori delle rendite, appoggiati dai politici, hanno giocato la loro partita, piccola o grande, a danno di tutti, pensando solo all'incasso di oggi e non alla città domani. Non a caso lo studio si chiama "Ariffaraffa", espressione veneziana che può essere tradotta con "prendi i soldi e scappa", conclude.