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Veneto: Cgil, Cassa integrazione in crescita, disoccupazione giovanile al 21 p.c.

AdnKronos

Venezia, 7 feb. (AdnKronos) - Oltre 50 tavoli di crisi aziendali, per 7.000 lavoratori coinvolti, sono stati attivi presso la Regione Veneto nel corso del 2018. A tutt’oggi rimangono aperti molti punti di difficoltà, mentre gli indicatori prospettano un 2019 in frenata, con il Pil regionale ridimensionato dall’1,2 allo 0,6. Lo constata il segretario generale della Cgil del Veneto, Christian Ferrari che alla vigilia della manifestazione di Cgil Cisl Uil del 9 febbraio a Roma (più di 13.000 i lavoratori che partiranno dal Veneto) esprime le preoccupazioni del sindacato per una situazione in peggioramento e la mancanza di politiche in grado di contrastarla. “Le crisi ancora in atto - ricorda Ferrari - richiamano nomi importanti ed interessano l’intero territorio regionale. Tra gli altri, Miteni, Sylcom, Safilo, Coge Mantovani, Stefanel, fonderie Sime, Tonon Forty, Rinascente, Toys, oltre all’impatto del maltempo sull’intero territorio bellunese, a situazioni diffuse soprattutto nella piccola impresa artigiana, e alle tante ristrutturazioni nel commercio che hanno portato al taglio di molti posti di lavoro con modalità che hanno privato i lavoratori di ammortizzatori sociali". "Il tutto in una regione che dal 2008 ad oggi ha lasciato sul terreno 29.830 posti di lavoro a tempo pieno ed indeterminato nei soli settori del tessile e del legno ed altri 22.305 posti stabili nell’edilizia - spiega -L’ultimo trimestre del 2018 si è chiuso con un saldo negativo di 60.000 posti di lavoro e per la prima volta la cassa integrazione ha avuto un’impennata (+89,2% sui tre mesi precedenti) dopo 14 trimestri consecutivi di decremento”.