Ripensamenti
Pensioni, congelati gli scatti per sette anni: assegno, chi resta fregato
Stop per i prossimi sette anni al meccanismo di adeguamento all'aspettativa di vita per le pensioni, la soglia di età stabilita insomma per accedere alla pensione. Dal 2023 la lancetta tornerà a muoversi, portando l'età per la vecchiaia a 67 anni e 3 mesi. Un altro scatto della stessa entità ci sarà poi nel 2025 e due anni dopo, quando il meccanismo tornerà in vigore anche per la pensione anticipata. Nel 2027 quindi il requisito contributivo passerà dai 42 anni e 10 mesi, un anno in meno per le donne, a 43 anni e un mese. Come riportato nel decreto su quota 100 e reddito di cittadinanza, resta salvo anche il canale di uscita con la "finestra" di tre mesi, che ritarda materialmente l'accesso alla pensione una volta maturato il diritto. Leggi anche: Pensioni, il dramma italiano: le stime spaventose sul 70% degli assegni Il ripensamento del governo sull'aspettativa di vita sarà quindi a tempo e durerà fino al 2026. Dall'anno successivo ci sarà un nuovo adeguamento, ipotizzato di tre mesi. In una prima versione del decreto, la soglia dei 62 anni per quota 100 era già soggetta all'aggiornamento periodico sulla base dei dati Istat. Finché l'adeguamento è stato congelato per sette anni.