Il retroscena

Euro, Giulio Tremonti: "Perché la Germania ci fece entrare nella moneta unica"

Giulio Bucchi

"L'euro? L'Italia è entrata per interesse tedesco". Giulio Tremonti svela un retroscena pesantissimo che spiega molti dei disastri a cui stiamo assistendo negli ultimi 10 anni. Intervistato dal Sole 24 Ore, il professore ed ex ministro dell'Economia dei governi di Silvio Berlusconi ripercorre un momento cruciale nella nostra storia: "È molto probabile che l'Italia abbia fatto il 3% di Maastricht perché si era già deciso di farla entrare nella moneta. Tutti gli Stati hanno fatto operazioni di bilancio per centrare il 3%, anche operazioni puramente contabili. Nel caso italiano la scelta fu tedesca, in terra neutra sul lago Lemano gli industriali tedeschi da un lato non ancora consolidati nella grande Germania e dall'altro temendo la concorrenza dell'industria italiana allora ancora molto forte convinsero la banca tedesca a fare entrare l'Italia nella moneta così che la curva dei tassi sul debito italiano crollò". "È probabile - aggiunge Tremonti - che il cambio lira/euro sia stato influenzato in negativo sull'Italia da tutto quanto sopra: come pizzino applicato sul biglietto di ingresso. Data la dimensione storica del fenomeno e la natura dell'Italia come paese fondatore, il tipico meschino errore". Leggi anche: "L'euro? Imprese ammazzate e finanza arricchita". Becchi, l'amarissima constatazione Dura la risposta a Romano Prodi, che aveva accusato il governo di centrodestra di cui faceva parte Tremonti nel 2002 di non aver vigilato a dovere sul rincaro del cambio nel momento di passaggio. L'ex ministro la definisce "polemica e infantile" l'idea dei controlli da fare H24, una "idea sinistra della polizia annonaria". Forse le cose sarebbero andate diversamente con l'introduzione della banconota da un euro al posto della moneta: "Un'idea non solo di interesse italiano come alcuni ottusi mi obiettarono ma di interesse per l'euro in sé, se l'euro aspirava a diventare una vera moneta globale. Forse non è un caso se esiste la banconota da un dollaro".