economia
Manovra: sindacati veneti, no assistenzialismo senza investimenti in lavoro
Venezia, 3 dic. (AdnKronos) - Investire in sviluppo e infrastrutture per creare lavoro, incentivare i contratti a tempo indeterminato riducendo il costo del lavoro, ridurre la fiscalità per lavoratori e pensionati abbandonando la strada iniqua della flat tax, combattere più efficacemente l’evasione fiscale dicendo no ai condoni, tutelare i redditi da pensione e trovare soluzioni per giovani, donne, lavori gravosi e flessibilità in uscita, progettare uno sviluppo sostenibile basato sulla coesione sociale e il sostegno strutturale alle famiglie, prevedere risorse per riaffermare il valore della Pubblica Amministrazione, riportare al centro la scuola e l’istruzione. Sono alcune delle proposte con cui Cgil, Cisl e Uil del Veneto intendono aprire il confronto sulla Legge di Bilancio 2019 con il governo legastellato. Richieste che delineano un modello di sviluppo fondato sulla sostenibilità sociale e ambientale, sulla solidarietà nazionale e sull’inclusione, e che sono state discusse nel pomeriggio di oggi, lunedì 3 dicembre, al BHR di Quinto di Treviso, nel corso di un’assemblea unitaria alla quale hanno partecipato oltre 500 fra delegati e delegate delle tre organizzazioni sindacali. Dopo le decine di assemblee che si sono svolte nelle ultime settimane nelle fabbriche, nelle scuole e in tutti i luoghi di lavoro per spiegare la Legge di Bilancio oggi nel mirino della Commissione europea, Cgil, Cisl e Uil di Treviso hanno incontrato unitariamente i delegati aziendali e dei pensionati per mettere sotto la lente la manovra, spiegarne i contenuti e avanzare le proposte di modifica da presentare al Governo sulla base del documento “Per la crescita del Paese” approvato a livello nazionale lo scorso 22 ottobre.