l'economista
Spread, Alberto Quadrio Curzio: "La soglia a 400 non è esatta, quando può arrivare la tempesta perfetta"
Lo spread a 400 allarma un po' tutti, ma il governo gialloverde sembra sentirsi sicuro fin quando il Paese non supera quella soglia. Non la pensa così l'economista Alberto Quadrio Curzio: "Per ipotizzare un livello massimo di spread, credo che si debbano prendere in considerazione i numeri che stanno circolando in questi giorni. È difficile stabilire una soglia, perché questa si sposta in continuazione". Il limite sotto il quale l'esecutivo dovrebbe preoccuparsi potrebbe dunque abbassarsi, tutto dipende da come evolve la situazione, scongiurando qualche effetto incontrollabile, proprio mentre la manovra italiana si avvia all'esame del Parlamento prima di essere inviata alla Commissione europea. Leggi anche: Spread, il piano "giapponese" per salvarsi "Il governo dovrebbe valutare di limare il rapporto deficit/Pil, gli investitori sono preoccupati - consiglia l'esperto alla pagine del Giorno -. Man mano che ci si avvicina al giudizio delle agenzie di rating, la delicatezza del problema diventa sempre maggiore. Fintantoché il giudizio dista ancora 15 o 20 giorni è sempre possibile mettere in pratica rettifiche delle posizioni, ma quando poi la situazione si avvicina alla data decisiva, possono bastare anche pochi scarti di punti di spread per determinare degli effetti pesanti". Curzio fa riferimento anche al giudizio delle due principali agenzie di classificazione, Standard & Poor's e Moody's. Leggi anche: Il governo gialloverde è messo a dura prova Insomma, il governo dovrebbe fare un passo indietro: "Dato il nostro enorme debito pubblico e la bassa crescita, una soluzione saggia sarebbe quella di abbassare il deficit e diluire le scelte politiche su un periodo di tempo più lungo. Poi bisogna vedere anche a che cosa serve il maggior deficit - conclude l'economista - Personalmente avrei preferito una maggiore enfasi sugli investimenti in infrastrutture, un fattore importantissimo per creare occupazione giovanile qualificata. Invece è quasi tutto indebitamento per la spesa corrente".