Apocalisse?

Spread, cosa può accadere alla tua banca se il differenziale arriva a 400 punti base

Davide Locano

Tutto secondo copione. La lettera spedita da Moscovici e Dombrovskis ha provocato gli effetti previsti. Lo spread tocca livelli più alti da oltre 5 anni a quota 305 e la Borsa cade del 2,5%. L’indice scende sotto la soglia di 20 mila punti e Piazza Affari perde altri 15 miliardi di valore. La Consob vieta, a partire da oggi, le vendite allo scoperto su titoli di secondo piano come Banca Ifis e Biesse. Segno che la paura è molta. Paolo Savona cerca di arginare il pessimismo confermando, casomai servisse, che è lui il vero ministro dell’Economia. Giovanni Tria, dopo la fuga precipitosa dall’Eurogruppo della scorsa settimana, appare sempre più evanescente. Mai si era visto un ministro dell’Economia scendere così in basso nella scala della credibilità. Leggi anche: Italia fuori dall'euro? È possibile: ecco la prova regina Viceversa l’anziano economista, discepolo di Guido Carli e amico di Ugo La Malfa, mostra un po’ di coraggio. Savona, risponendo alla stampa estera definisce «cauta e moderata» la manovra del governo. Sostiene che, tutto sommato, l’Italia ha superato la prova dei mercati. Se la prende con la Ue che ha innestato il pilota automatico e non cambia rotta nemmeno avendo avvistato un iceberg. «Non ho perso fiducia», continua Savona, «Draghi resta in Bce fino al 2019, credo che nessuno abbia interesse che l’Italia entri in crisi». Un messaggio al presidente della Bce per spingerlo a non chiudere i rubinetti della liquidità che, finora hanno tenuto sotto controllo le oscillazioni dello spread. Ma che cosa accadrà a partire dalle prossime settimane? La scommessa è legata alle decisioni delle agenzie di rating. Probabile la bocciatiura da parte di Moody’s e di S&P. Una pessima notizia per le banche che già ieri hanno sofferto. Banco Bpm (-6,47%), Bper (-1,66%), Mediobanca (-4,67%), Unicredit (-3,56%), Intesa Sanpaolo (-3,26%), Mps (-4,54%), Carige (-8,47%). Vendite diffuse anche per Finecobank -4,79%, Banca Generali -4,46%. Le banche italiane hanno il portafoglio pieno di Btp il cui valore scende all’innalzamento dello spread. La quota di sopravvivenza è posta a 400 punti. Se il differenziale dovesse superare questo livello scattarebbe l’allarme rosso. Una previsione su cui concordano in tanti: da Credit Suisse e Bank of America. Oltre quota 400 i fondi stranieri comincerebbero a giudicare troppo percoloso l’investimento sui titoli del Tesoro. Anche le banche italiane dovrebbero mostrarsi più prudenti: comprare ancora avendo un portafoglio di Btp massacrato dalle potenziali perdite sarebbe un’operazione molto azzardata. Credit Suisse immagina che di fronte a queste difficoltà servirebbero interventi straordinari. È appena il caso di ricordare che, fra le cause della caduta di Renzi c’è stata anche la questione banche. E allora mai come ora diventa attuale l’ammonimento di Giorgetti che ha consigliato a tutti i ministri di appendere al muro una foto di Maria Elena Boschi. Esempio vivente della parabola del potere: dalle stelle alla polvere. di Nino Sunseri