Tsunami sull'euro

Golpe finanziario, le agenzie scaldano i motori: "Italia alla deriva". Tremendo effetto a catena

Giulio Bucchi

Settembre si avvicina e le agenzie di rating scaldano i motori del golpe finanziario. L'inglese Fitch definisce l'Italia "alla deriva sul debito pubblico", un antipasto alla revisione del rating prevista per venerdì che preannuncia la tempesta perfetta ipotizzata poche settimane fa dal sottosegretario Giancarlo Giorgetti in una esplosiva intervista a Pietro Senaldi su Libero. Dopo Fitch arriveranno i giudizi (le sciabolate?) di Moody's e Standard & Poor's, e lì arriverà il brutto.  Leggi anche: Le agenzie iniziano a scaldarsi. Moody's taglia la crescita, Italia sotto attacco Il verdetto di Fitch, anticipato da Repubblica, potrebbe essere una conferma del rating dell'Italia, BBB, e non un downgrade ma l'orizzonte non cambia: pessimismo, con modifica dell'outlook (la previsione per il futuro prossimo) che passa da "stabile" a "negativo". D'altronde, sotto il livello BBB c'è quello BBB- e poi il famigerato "livello spazzatura", con i titoli di Stato retrocessi a junk bond. Praticamente, la via del default stile Grecia e Argentina. A mettere in allerta, nel report di Fitch, è però l'ipotesi trattata come concreta di Italexit, possibile morte dell'euro, recessione continentale ed effetto contagio con "fughe dei capitali, corse ai depositi e sconvolgimenti finanziari". Uno tsunami finanziario che partirebbe dall'Italia ma travolgerebbe l'intera Europa del Sud e non solo. A far tremare gli analisti dell'agenzia di rating britannica la "rilassatezza" annunciata dal governo M5s-Lega sul debito, la possibilità di avvicinarsi al tetto del 3% del rapporto deficit-Pil, le politiche espansive di spesa pubblica.