Prepariamoci al botto

Golpe finanziario, l'attacco all'Italia: il drammatico segnale, gli "strani" movimenti negli ultimi 2 mesi

Giulio Bucchi

La quiete prima della tempesta. È questa, almeno in queste ore, la sensazione che emerge dai mercati. Lo spread dopo la puntata a 285 è tornato verso quota 262 e anche la Borsa si mantiene sulla linea della stabilità. Certo siamo ancora nel pieno delle vacanze e quindi gli scambi sono ridotti al lumicino. Si è ripreso anche l' euro che, dopo essere arrivato fino a 1,13 sul dollaro, viaggia intorno a 1,16. Eppure sono tutti convinti che la bonaccia sia destinata a finire presto. Settembre è il mese della resa dei conti. A settembre è fallita Lehman aprendo la strada alla più grande crisi del dopoguerra. A settembre la lira capitolò nel 1992 sotto l' attacco della speculazione orchestrata da George Soros. L' 11 settembre crollarono le Torri Gemelle. Meglio mettere l' elmetto e prepararsi al peggio. Leggi anche: "Se ci attaccano ci aiuterà Putin", il clamoroso piano-Savona Tanto più che gli avvisi di tempesta sull' Italia non mancano certo. A farsene portavoce è il Financial Times, annunciando massicce vendite di Btp da parte degli investitori stranieri Il quotidiano britannico sottolinea che a giugno si è registrato un calo record di 38 miliardi di Btp e altra carta italiana in mano a investitori esteri sulla base dei dati della Bce. Il record precedente si era registrato solo il mese prima, a maggio, con un calo di 34 miliardi. Secondo l' economista di una casa d' investimento citato dal quotidiano si tratta, per giugno, di numeri superiori alle attese. A comprare, dall' altro lato, ricorda il quotidiano, sono le banche italiane che nel secondo trimestre hanno incrementato i loro portafogli di titoli di Stato italiani per 40 miliardi netti. Secondo gli analisti interpellati dal Financial Times, il focus del mercato è sulla legge di bilancio che verrà messa in cantiere a settembre. Un periodo di tempo che sarà caratterizzato da volatilità sui rendimenti dei titoli sovrani italiani. A fronte della fuga dall' Italia c' è la solita corsa al Bund tedesco. Ieri Berlino ha venduto titoli per 3 miliardi ad un tasso dello 0,33% contro lo 0,47% precedente. La corsa al Bund - Dunque tutto sembra essere pronto perché al momento opportuno sullo spread si scateni l' inferno. Dinanzi ad un' eventualità del genere Paolo Savona, annuncia La Stampa, è pronto: «Quando inizieranno a bastonare la fantasia andrà al potere». Metamorfosi di uno degli slogan più suggestivi del '68 che invocava l' assalto dell' immaginazione ai palazzi della politica. Il ministro delle Politiche Ue immagina «un' alternativa esterna», magari sotto forma di una garanzia russa, ipotesi che «stiamo esaminando». Se fossimo attaccati, se ne deduce, potrebbe essere un fondo sovrano di Mosca a tutelarci. Certo la cosa creerebbe «seri problemi di politica estera» e a ragione. L' Italia, un grande Paese occidentale, uno Stato fondatore dell' Unione che non si cura abbastanza, viola i parametri e poi chiede aiuto a Putin. Come aveva programmato Cipro e come ha pensato, senza frutti, di fare Atene per evitare la cura da cavallo di una austerità "europea" divenuta inevitabile dopo aver taroccato i conti pubblici e non solo. Ma di fronte ad una ipotesi così estroversa ci sono da fare i conti con la realtà. Che, per una volta è meno oscura di come viene descritta. Uno studio di Bank of America dice, infatti, che l' Italia, almeno fino al 31 dicembre non avrà bisogno di fare massicci ricorsi al mercato dei capitali. Al di là della volatilità registrata in questi mesi dallo spread le aste da qui a fine anno non preoccupano perché il Tesoro si è mosso per tempo collocando la maggior parte dei titoli previsti per il 2018. I problemi, però, cominceranno il prossimo anno. Lggi anche: "Già tutto deciso". La Dago-bomba sul golpe finanziario contro l'Italia Il sistema bancario - Però anche qui, secondo Bofa la situazione non sarebbe fuori controllo. Le banche italiane infatti hanno ridotto progressivamente la loro esposizione ai titoli di Stato domestici anche a seguito delle richieste della Bce. Vuol dire che in caso di emergenza ci sarebbe il margine per nuovi acquisti in modo da contenere lo spread. Bank of America in base ai dati Bce stima che se le banche italiane dovessero tornare ad avere un 11% del loro patrimonio in Btp (il picco raggiunto durante il periodo 2014-2016) ciò vorrebbe dire acquisti per 53 miliardi di euro rispetto ai livelli di fine aprile. Lo scudo, volendo, esiste. Si tratta di vedere come usarlo. di Nino Sunseri