Poveri anziani
Pensioni, ecco quanto si perde con la legge di stabilità di Letta
La legge di stabilità che il governo si appresta varare col passaggio alle Camere fa già le prime vittime: i pensionati. Chi è in pensione ci rimette sempre. Il compenso si ridurrà e in maniera consistente fino al 2016. Considerando la mazzata dell'ultima riforma della Fornero del 2011 proviamo a capire quanto perderanno i pensionati in busta nell'arco di 5 anni. Nel 2014 non ci sarà rivalutazione rispetto all’inflazione per i redditi da pensione superiori a 6 volte il minimo (circa 3.000 euro al mese). Ci sarà invece rivalutazione piena per i trattamenti Inps fino a tre volte al minimo. Per gli importi tra tre e 5 volte il minimo (tra i 1.500 e i 2.500 euro al mese, ndr) ci sarà una rivalutazione pari al 90% rispetto all’inflazione. Per quelle superiori a 5 ma inferiori a 6 volte il minimo la rivalutazione sarà al 50%. Oltre 6 volte il minimo nessuna rivalutazione. Nel 2016, fra tre anni, la decurtazione rispetto alle norme ante riforma 2011 sarà di almeno il 5% del reddito annuale derivante da pensione. Le penalità con le nuove regole di rivalutazione aumentano per i trattamenti previdenziali più elevati. Ecco quanto hanno perso i pensionati di ogni fascia contributiva a seguito della mancata rivalutazione. Ecco quanto si perde - Per gli assegni fino a tre volte il trattamento minimo Inps, la rivalutazione è stata e sarà piena nel periodo tra il 2011 e il 2016. Per cui, chi prende 8il dato iniziale è quello del 2011) fino a 1.405 euro lordi al mese non perderà nulla. Chi invece percepisce 1600 euro lordi, con la nuova legge di Stabilità entro il 2016 si troverà 1140 euro in meno nelle tasche. Chi intasca 2100 euro lordi, lascerà per strada 1.750 euro. Chi guadagna 2700 euro lordi subirà una mancata rivalutazione pari a 2.125 euro. Infine per chi guadganava 3.100 euro lordi nel 2011, nel 2016 la differenza in tasca toccherà quota 2.851 euro.