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Carburanti: i 10 anni di Biogas in Veneto per un nuovo sviluppo
Padova, 20 giu. (AdnKronos) - Decarbonizzazione e nuovo sviluppo per il Veneto grazie al Biogasfattobene® sono stati i temi al centro della discussione tenutasi oggi in Villa Borromeo a Sarmeola di Rubano, nel corso del convegno intitolato “10 anni di biogas in Veneto”, promosso dal Centro Studi di Economia e Tecnica dell’Energia Levi Cases e dall’Università di Padova in collaborazione con il CIB - Consorzio Italiano Biogas e con il patrocinio della Regione del Veneto. Nel corso della mattinata di discussione moderata da Piero Gattoni, presidente CIB, sono intervenuti: Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo economico ed Energia della Regione Veneto, Giuseppe Pan, Assessore regionale all’Agricoltura caccia e pesca, Martino Cerantola, Presidente Coldiretti Veneto, Giordano Emo Capodilista, membro della Giunta Nazionale di Confagricoltura, Donatella Banzato, Centro Studi di Economia e Tecnica dell’energia Levi Cases - Università di Padova, Giustino Mezzalira, Direttore sezione Ricerca Agenzia Veneta per la ricerca nel settore primario, Michele Passerini, Presidente CIA e Fabiano Barbisan, Presidente Unicarve, Emanuele Gesù, Head Small Scale LNG – SNAM Spa. Il Veneto è la terza regione in Italia per numero di impianti di biogas, dopo Lombardia ed Emilia Romagna. Con i suoi 220 impianti attivi, di cui 90% di tipo agricolo, il Veneto produce 1200 GWh, una produzione importante di bioenergia proveniente dall’agricoltura che, grazie al recente “decreto biometano” può avere ricadute molto positive anche sul fronte dei trasporti in termini di riduzione delle emissioni e decarbonizzazione del comparto. I recenti sviluppi del quadro normativo, infatti, prospettano una produzione di 1 miliardo di mc di biometano entro il 2022 da destinare esclusivamente ai trasporti, con investimenti di oltre 2,5 mld di euro nella filiera produttiva e distributiva e 10 mila nuovi occupati a livello nazionale.