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Ricerca: assessore Marcato, su Dtt battersi per Porto Marghera e il Veneto
Venezia, 31 mag. (AdnKronos) - “Nel corso dell’ultima seduta, la giunta regionale ha deciso di proporre ricorso contro la decisione del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA di realizzare il Divertor Test Tokamak (DTT) a Frascati, mentre il Veneto aveva candidato Porto Marghera. E’ un esito che noi consideriamo profondamente ingiusto perché siamo convinti che Porto Marghera meritasse un impianto di questa natura e rilevanza. Spiace vedere che una parte importante del sistema veneto non abbia letto la documentazione che abbiamo prodotto per controbattere in maniera inconfutabile alle motivazioni dell’ENEA e non sia a fianco della Regione e del Comune di Venezia nel sostenere le nostre ragioni per ottenere l’assegnazione di un progetto che avrebbe portato 500 milioni di euro di investimento, con un indotto di oltre un miliardo e mezzo e 2000 posti di lavoro in un momento economico delicato per il Paese”. L’assessore regionale allo sviluppo economico e alla riconversione del polo industriale di Porto Marghera Roberto Marcato risponde così alle critiche espresse dal segretario generale della Cisl veneziana Paolo Bizzotto, con particolare riferimento alla decisione del Consiglio di Amministrazione dell’ENEA di realizzare il Divertor Test Tokamak (DTT) a Frascati, mentre il Veneto aveva candidato Porto Marghera “Se c’è chi continua a lanciare messaggi negativi nei confronti di Porto Marghera, facendo pensare a quest’area come a una landa desolata, è evidente – aggiunge - che si disincentivano i possibili investitori e si perdono le occasioni di rilancio. Ci vuole un atteggiamento positivo e puntare sul fatto che è difficile trovare in Italia un polo infrastrutturato come Porto Marghera. Anche quello delle bonifiche è un falso problema, perché non sono un impedimento allo sviluppo dell’area”. “Abbiamo spiegato e documentato – aggiunge l’assessore – che le aree che abbiamo proposto per l’insediamento del DTT non avevano nessun tipo di problema e gli interventi da realizzare sarebbero stati minimali, eseguibili nel giro di qualche mese e addirittura non strettamente necessari. Quindi l’argomentazione relativa alle bonifiche dei suoli è assolutamente infondata, in quanto non sono un problema per la realizzazione del DTT. In queste aree infatti sono stati autorizzati, con tanto di decreti ministeriali, altri insediamenti”.