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Pedemontana: l'opera 'infinita' che costa 4 miliardi/Scheda

Milano, 21 mag. (AdnKronos) - E' un'arteria immaginaria lunga circa 43 chilometri quella che manca perché si possa dire finita la Pedemontana Lombarda, la grande opera infrastrutturale che servirebbe a decongestionare il traffico sull'asse Milano-Bergamo dell'A4 e di cui si teme lo stop con il nuovo Governo M5S-Lega. Dell'autostrada vera e propria, che in 67 chilometri collega A8 e A4, mancano tre tratte: la B2, la C e la D, che da Lentate sul Seveso (Monza) portano direttamente all'autostrada A4, con lo svincolo finale nei pressi di Osio Sotto, nella bassa bergamasca. In mezzo al tracciato completo, cinque fiumi (Olona, Seveso, Lambro, Adda e Brembo), parchi e aree agricole, circostanza per cui sono stati studiati 48 chilometri di opere 'connesse' al tracciato autostradale, tra ponti e viadotti, e stanziati 150 milioni di euro per gli interventi di mitigazione e compensazione ambientale. Dalla posa della prima 'pietra' con cui nel febbraio 2010 si è dato il via ai lavori, sul sito della Regione Lombardia si stima che i lavori per le tratte B2 e C "in relazione alla disponibilità economica" possano iniziare dal 2019 e per l'ultima, la D, dal 2020. Secondo il sito del Cal, Concessioni Autostradali Lombarde (l'ente concedente per la realizzazione delle autostrade), i lavori dovrebbero terminare nel 2022. La prima tratta, la A, è entrata in esercizio il 26 gennaio 2015, mentre la B1 è stata finita il 5 novembre 2015. In tutto, l'opera costa 4,118 miliardi di euro. Per quello che si è fatto finora - circa 30 chilometri in esercizio - si sono spesi 1,4 miliardi di euro. Il grosso, 2,23 mld, serve ai 73 chilometri di autostrada; circa 1 miliardo, invece, per gli "espropri" e la "risoluzione di interferenze con impianti esistenti". Nel 2016, ultimo bilancio disponibile in attesa che sia approvato quello del 2017, la società Autostrada Pedemontana Lombarda ha registrato una perdita di esercizio di circa 7,7 milioni di euro. La marginalità è positiva (ebitda 7,8 mln) e il valore della produzione ammonta a 24,2 milioni, con ricavi da pedaggio pari a 23 mln. Lo scorso dicembre, i giudici del Tribunale di Milano hanno respinto la richiesta di fallimento nei confronti della società avanzata dalla Procura. Al momento, la Pedemontana è controllata al 78,9% da Milano Serravalle e partecipata da Intesa SanPaolo con il 17,3% e da Ubi con il 3,3%.