economia

"Da aumento Iva rischio recessione"

Roma, 8 mag. (AdnKronos) - L’aumento delle aliquote Iva rischia di alimentare una spirale recessiva che compromette i segnali di ripresa dell’agroalimentare, dove i consumi, a fronte di una produzione in crescita, restano ancora al palo. E’ questo l’allarme lanciato a “Nasce Filiera Italia: alle origini del Made in Italy” l’incontro che si è tenuto a Cibus organizzato per il varo di FILIERA ITALIA, la nuova realtà associativa che unisce, per la prima volta, la produzione agricola e l’industria italiana. Al centro la difesa dell’eccellenza, l’unicità e l’autenticità del modello agroalimentare italiano, che fonda il suo successo sul legame intimo e virtuoso fra Industria e produzione agricola. Il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie con la spesa alimentare che – sottolinea FILIERA ITALIA - è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia. L’aumento delle aliquote Iva rischia di alimentare una spirale recessiva che compromette i segnali di ripresa dell’agroalimentare, dove i consumi, a fronte di una produzione in crescita, restano ancora al palo. E’ questo l’allarme lanciato a “Nasce Filiera Italia: alle origini del Made in Italy” l’incontro che si è tenuto oggi a Cibus organizzato per il varo di FILIERA ITALIA, la nuova realtà associativa che unisce, per la prima volta, la produzione agricola e l’industria italiana. Al centro la difesa dell’eccellenza, l’unicità e l’autenticità del modello agroalimentare italiano, che fonda il suo successo sul legame intimo e virtuoso fra Industria e produzione agricola. Il pericolo dell’aumento dell’Iva riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie con la spesa alimentare che – sottolinea FILIERA ITALIA - è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 215 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per la ripresa dell’economia.