Legge di stabilità
Casa, spunta mini-patrimoniale
Spunta la mini-patrimoniale nella legge di Stabilità, mentre tre miliardi di euro verranno utilizzati per ridurre le tasse in busta paga e renderla più pesante. La manova sarà varata domani, martedì 15 ottobre.. La Trise l'imposta che sostituirà l'Imu e la Tares nel 2014 sarà calcolata su tre componenti: il possesso dell'immobile, i servizi indivisibili, i rifiuti. Tra le ipotesi allo studio, secondo quanto scrive il Messaggero, c'è anche il prelievo di 30-35 centesimi a metro quadrato per immobile. Ancora molti i nodi da sciogliere. Primo tra tutti se come base imponibile verranno prese in considerazione le attuali rendite catastali o i valori di mercato. Il grande problema è che il nostro catasto, così com'è non fotografa la situazione abitativa italiana in modo fedele. Per quanto riguarda gli altri due spezzoni della Trise (la Tari e la Tasi) la prima, pagata anche da chi è in affitto sarà aggaanciata al ciclo dei rifiuti urbani e sarà calcolata dai comuni in base ai volumi di smaltimento. Paga di più chi inquina di più. Sul tavolo c'è il nodo degli inquilini che sono chiamati al versamento. Secondo le prime ipotesi non dovrebbero pagare più del 25% rispetto al valore dell'intera imposta. La Tasi colpisce i beni indivisibili come l'illuiminazione stradale e i servizi di viabilità. Questa parte della tassa potrebbe subire forti riduzioni un base a parametri come il reddito familiare o il nmumero dei componenti che abitano l'immobile. Per quanto riguarda le modalità di pagamento la service tax sarà pagata in quattro rate di cui la perima tra gennaio e marxo e l'ultima a dicembre. Chi vuole può effettuare il saldo in un unico pagamento. Franceschini e i tagli - "Senza tagli di spesa, impossibili sgravi a famiglie e imprese; chiederemo più sacrifici allo Stato che ai comuni". Lo dice in una intervista alla Stampa Dario Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento. "Questa volta - spiega - dovrà essere più lo Stato a dare in termini di contenimento della spesa, del sistema dei comuni e delle regioni, nei confronti dei quali anzi va allentato il patto di stabilità interno per consentire di spendere quello che hanno in casa facendo lavorare le imprese". "Arriviamo a questo snodo - ha aggiunto il Ministro - alla fine di un percorso durato cinque mesi,nei quali abbiamo restituito 12 miliardi per il 2013-2015 dopo anni in cui i governi erano stati costretti solo a chiedere. E a pochi giorni dall’ultimo decreto con cui siamo rientrati sotto il limite del 3%. Quando mi guardo attorno e vedo il dibattito sui giornali e le richieste di forze politiche, ho l'impressione che non ci sia la consapevolezza di quanta strada ancora vi sia da percorrere prima che la crescita faccia percepire in concreto i risultati". Secondo Franceschini, si può "lavorare su misure di crescita e ridurre la tassazione sul lavoro e sulle imprese. Ma per reperire le risorse necessarie sino a un miliardo o cinque, serviranno tagli di pari misura alla spesa pubblica che, ovviamente, non saranno indolori. Cosa inevitabile, dato che abbiamo scelto di fare la prima manovra dopo anni senza alcun prelievo fiscale sui cittadini e le imprese".