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Saldi: partenza in sordina in Sicilia, bene outlet e grandi firme (2)
(AdnKronos) - Un mercato, quello di internet, 'drogato' da promozioni offerte ai consumatori 365 giorni l'anno. "On line tutto è concesso – denuncia Di Dio -, è una terra di nessuno dove non esiste regolamentazione". In Sicilia, nel settore moda, però, il fenomeno non è ancora particolarmente diffuso. "A fronte di un dato che nel Nord del Paese si attesta al 15 per cento – prosegue la presidente di Confcommercio Palermo – da noi solo il 10 per cento acquista capi d'abbigliamento on line. Complice forse un elemento relazionale che spinge i nostri consumatori a preferire ancora la consulenza e l'accoglienza che solo un negozio fisico può fornire". Promozioni, e-commerce e non solo. Far partire gli sconti a ridosso delle festività natalizie e di Capodanno, infatti, secondo Tanasi è stata "una scelta suicida perché i portafogli dei siciliani risultano già svuotati dalle spese per regali, pranzi e cenoni". La caccia all'affare è rivolta soprattutto ai prodotti griffati, oggetto del desiderio per il 19,7 per cento dei consumatori, in base a un'indagine di Confcommercio. Dato in crescita rispetto allo scorso anno quando solo il 17,6 per cento dei consumatori ha dichiarato di aspettare i saldi per accaparrarsi le griffe sotto costo. I prodotti più gettonati restano quelli del settore moda. Per l'acquisto di capi d'abbigliamento, calzature, accessori e biancheria intima, secondo le stime dell’Ufficio studi di Confcommercio, ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2018, spenderà 331 euro, 143 euro a persona. Numeri lievemente inferiori a Palermo, dove la spesa pro capite si fermerà a 130 euro, 280 euro a nucleo familiare.