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Balneari: Confturismo Veneto, preoccupa stop a ddl su riforma concessioni demaniali
Venezia, 19 dic. (AdnKronos) - “Se la Legge non dovesse essere varata entro fine legislatura, oltre al rischio di una nuova procedura a carico dell’Italia da parte della Commissione Europea, le imprese del turismo che operano sul demanio, dagli stabilimenti balneari ai ristoranti, dai bar alle strutture ricettive fino ai porti turistici, si troverebbero a operare nel caos più totale”. Lo sottolinea oggi il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli. “Questo stop avrebbe come conseguenza il blocco degli investimenti e l’incertezza sul futuro occupazionale dei nostri dipendenti”, aggiunge il presidente regionale di Unionmare-Confturismo Leonardo Ranieri. Nel ddl sono coinvolte quattro delle sei federazioni che fanno capo a Confturismo Veneto: Unionmare (110 stabiimenti balneari), Faita Federcamping (circa 190 strutture tra campeggi e villaggi turistici), Federalberghi (oltre 2500 hotel), e Fipe (con centinaia tra chioschi, ristoranti e bar in zona demaniale). Chiaramente non tutte le imprese associate alle federazioni insistono su spazi demaniali, ma sono moltissime quelle che invece sono presenti in quelle zone, come ad esempio la maggior parte degli stabilimenti balneari e molti grandi campeggi veneti (una 30ina, che sono fra i più estesi d’Europa), soprattutto quelli che sorgono lungo il litorale.