Alta tensione al tavolo
Pensioni, il governo blinda il blocco dell'età sui lavori usuranti: la Cgil minaccia lo sciopero generale
La proposta del governo sul pacchetto di misure sulle pensioni ha spaccato i sindacati, con la Cgil pronta a scendere in piazza già il prossimo 2 dicembre. Il risultato finale del tavolo convocato a palazzo Chigi è che l'esecutivo presenterà le nuove misure sulle pensioni come emendamento alla legge di Bilancio, una blindatura del testo necessaria per impedire che venissero fatte altre modifiche rispetto a quelle concordate con le parti sociali. Nonostante tutto, le tre organizzazioni sindacali si sono divise: la Cisl ha dato parere favorevole, la Cgil nettamente contrario e la Uil ha espresso un giudizio articolato, ritenendo di aver spuntato dalla trattativa il massimo possibile. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, ha provato anche oggi, ultimo round, a convincere la Cgil che la manovra va incontro a "numerose esigenze sociali e espresse dal mondo del lavoro" e che le misure previdenziali sono "molto rilevanti", facendo notare che "più sostegno il pacchetto avrà dalle forze sindacali più sarà forte nel trovare spazio compiuto nella legge di Bilancio", arrivando "blindato" in Parlamento. Parole che hanno convinto la segretaria della Cisl, secondo cui è stato fatto un buon lavoro: certo, i miglioramenti sono sempre possibili ma bisogna stare con i piedi per terra: "anche se Natale è vicino, a Babbo Natale non ci crediamo più". "Piuttosto - ha osservato la Furlan - occorre vigilare sul Parlamento perché i 300 milioni indicati da Gentiloni come risorse da destinare alla previdenza non vengano dirottate altrove". Una cifra contestata da Camusso, secondo cui le proposte del governo valgono appena 63 milion Anche Barbagallo assume l’impegno a vigilare sul Parlamento, affinchè quanto ottenuto sia mantenuto e si eviti "il gioco al rimpallo". Il leader Uil ha fatto notare che "è stata aperta una breccia nella rigidità della legge Fornero" e ha riconosciuto qualche avanzamento nella trattativa. Limitate, rispetto alle richieste, le conquiste finali: l’esenzione dall’innalzamento automatico dell’età pensionabile ai siderurgici di prima e seconda fusione (all’interno delle 15 categorie di lavori gravosi), la partecipazione delle parti sociali alle commissioni che saranno istituite per la valutazione dell’aspettativa di vita in relazione al lavoro svolto e per la separazione tra previdenza e assistenza. Infine, l’impegno ad affrontare come priorità il tema della pensione dei giovani e delle donne, ad utilizzare le risorse che potrebbero derivare dalla verifica dell’Ape sociale e a garantire l’ampliamento della platea dell’Ape alle nuove categorie di attività gravose. Un impianto, secondo Camusso, sbagliato, perchè procede per deroghe e non modifica realmente le iniquità del sistema. Per questo la Cgil si mobiliterà sabato 2 dicembre con manifestazioni articolate sul territorio, promosse in 3-4 grandi città. Perchè la vertenza sulle pensioni "resta aperta".