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Promuovere il biometano, presentato a Ecomondo Protocollo d'Intesa /VIDEO

Rimini, 8 nov. (AdnKronos) - Realizzare iniziative comuni finalizzate a promuovere lo sviluppo e il ruolo del biometano verso la società civile, le università, le organizzazioni e le istituzioni pubbliche e private in genere. Questo lo scopo principale del Protocollo d’Intesa presentato oggi dalla Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano con il coordinamento di Cic, Consorzio Italiano Compostatori e Cib, Consorzio Italiano Biogas, e la partecipazione di Anigas, Assogasmetano, Confagricoltura, Fise-Assoambiente, Italian Exhibition Group, Legambiente, NGV Italy, Utilitalia (VIDEO). La Piattaforma intende, inoltre, valorizzare le soluzioni tecnologiche innovative per far sì che l’Italia diventi uno dei principali produttori di biometano ed esprima tutto il potenziale nel futuro greening delle attività produttive, della rete gas e della mobilità. I membri della Piattaforma, le cui attività saranno coordinate da Cib e Cic, si sono impegnati a costituire una struttura organizzativa composta da rappresentanti di tutte le realtà coinvolte. Obiettivo della Piattaforma e del Protocollo è quindi dare impulso concreto allo sviluppo del settore che potrebbe essere innovativo per la bioeconomia nei prossimi anni. Con un adeguato sistema legislativo a supporto, infatti, l’Italia sarebbe nelle condizioni di raggiungere una produzione di 10 miliardi di m3 di biometano al 2030, di cui almeno 8 da matrici agricole (pari a circa il 12-13% dell’attuale fabbisogno annuo di gas naturale), non solo senza ridurre il potenziale dell’agricoltura italiana nei mercati alimentari, ma accrescendo la competitività e sostenibilità delle aziende agricole. La capacità di coprire il fabbisogno italiano annuo passerebbe così dall’attuale 12-13% al 25%. I nuovi investimenti creerebbero, inoltre, 15 mila nuovi green jobs. Durante la presentazione del Protocollo d’Intesa, la Piattaforma Tecnologica Nazionale sul (Bio)metano ha premiato Montello Spa di Bergamo che con il suo impianto, consorziato Cic, è il primo esempio in Italia nella produzione di biometano esclusivamente dal trattamento dei rifiuti organici della raccolta differenziata urbana e nell’immissione di biometano nella rete nazionale gas. Prodotto sia da sottoprodotti di origine agricola e colture d’integrazione, sia dalla frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata, la produzione e l’utilizzo del biometano avviene evitando di liberare il carbonio sequestrato nei giacimenti di combustibili fossili.