Gli invasori
Schulz, Merkel e Fitch, coro anti-Cav: "Rischia di distruggere l'euro"
Colpi di spread, tonfi in Borsa, minacce internazionali, cannonate tedesche. Silvio Berlusconi strappa, mette a repentaglio la stabilità di un governo che non ha mantenuto la parola data sulle tasse e, puntuale, inizia l'assedio. Le oscillazioni del differenziale e i rally al ribasso borsistici hanno contraddistinto la giornata di lunedì, dove si è fatto sentire anche il colosso del rating Fitch, secondo cui l'impatto della crisi italiana può avere gravi conseguenze sulla stabilità dell'euro. Il teorema è presto spiegato: per Fitch, e non solo, la politica del Cavaliere mette a repentaglio il futuro della moneta unica. Berlusconi, da par suo, risponde che "la continuità di governo è un imbroglio, come lo spread". Alza la cornetta... - Dopo Fitch si è mosso un altro pezzo da novanta, che ha nome e cognome: Angela Merkel, la cancelliera-ultrà del rigore, fresca di plebiscitaria rielezione che le offre ancor più argomenti e più potere in un'Europa già troppo germanocentrica. Merkel alza la cornetta e chiama l'omologo italiano, Enrico Letta. Quindi fonti di Palazzo Chigi riferiscono della telefonata "affettuosa" in cui la cancelliera Angela ha ribadito "l'auspicio per la stabilità politica" e per "la continuità nell'azione di governo e delle riforme". Un'affettuosa minaccia a Berlusconi, insomma: fai il bravo - semplifichiamo - oppure apriamo il fuoco. Oppure arriva la troika. Oppure vi commissariamo (ancor di più). Oppure vi scriviamo noi la legge di stabilità, e saranno altre lacrime e altro sangue. Molteplici le sfumature di un unico significato, insomma: giù la cresta o vi stanghiamo. Il kapò della stabilità - Al coro europeista che vede in Berlusconi la più grande minaccia per l'euro - come se debiti pubblici alle stelle, rigore assassino, crac bancari e default-di-fatto come quello di Atene non esistessero - si unisce poi un anti-Cav ante litteram, il "kapò", mister Martin Schulz. "E' inaccettabile che l'intera politica di un Paese si riduca all'interesse di una sola persona", ha dichiarato il presidente dell'Europarlamento. Poi il solito ritornello: "La stabilità in Italia, e la sua messa in discussione, hanno un impatto diretto sull'Unione europea e soprattutto sull'eurozona". E ancora: "Guardiamo con preoccupazione all'Italia e speriamo che il Paese mercoledì decida, con i parlamentari delle due Camere, di stabilizzare l'Italia e, attraverso l'Italia, stabilizzare l'Europa". Un invito nemmeno troppo implicito agli onorevoli azzurri: fate fuori il vostro leader, mettete all'angolo Berlusconi. "Berlinese di complemento" - Dopo aver in passato già attaccato le strumentali oscillazioni dello spread (Il grande imbroglio, questo il titolo del pamphlet), dopo aver contestato il ruolo dei big del rating e dopo aver, più volte, risposto per le rime ad Angela Merkel, ci pensa Renato Brunetta a rispedire al mittente le ingereze di mister Schulz. "Non perde occasione per screditare il ruolo di presidente del Parlamento euroepo - spiega -, interferendo pesantemente nella vita politica italiano, per di più cercando di alimentare zizzania nel Popolo della Libertà". Il capogruppo azzurro alla Camera, commentando le parole di Schulz, aggiunge: "Letta ha già avuto la benedizione tedesca della Merkel, mancava solo la beatificazione teutonica e socialista per consacrarlo berlinese di complemento. Non funziona così per noi il rispetto tra europei", conclude.