Poveri comunisti
Gli esodati di Ferrero: "Ridateci il posto di lavoro". E lui si arrampica sugli specchi
Rifondazione Comunista esiste ancora. Con Fausto Bertinotti ritiratosi a vita privata, a guidarlo c'è ora Paolo Ferrero, spesso ospite de L'Ultima Parola di Gianluigi Paragone, sempre in prima linea nella difesa dei lavoratori e dei loro diritti. Quelli degli altri, però. Con i lavoratori che ha invece in casa Ferrero si comporta come un qualsiasi dirigente d'azienda, come qualsiasi "padrone" direbbe lui. L'accusa dei lavoratori - I 19 dipendenti del partito sono, infatti, qualche giorno fa sono ritornati sul posto di lavoro dopo tre anni e mezzo di cassa integrazione. Varcata la sede si trovati davanti una brutta sorpresa: una lettera di sospensione della retribuzione. racconta uno die lavoratori: "Siamo senza cassa integrazione e senza stipendio vista la lettera di sospensione. Non ci aspettavamo un trattamento così da un partito che difende i lavoratori". Così, entrati in sede, i lavoratori hanno dovuto chiamare i carabinieri per farsi certificare la loro presenza sul luogo di lavoro. In una lettera pubblicata ieri su facebook, i dipendenti hanno minacciato persino il ricorso in tribunale: "Faremo valere i nostri diritti con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione compreso, se sarà necessario, il ricorso al Tribunale", hanno scritto. Ferrero si arrampica sugli specchi -Anche Ferrero si affida a facebook per spiegare le sue ragioni, che però sanno tanto di arrampicata sugli specchi: "L'incontro del 30 aprile per affrontare insieme il problema della cassintegrazione non ancora rinnovata è stato fatto saltare dalle organizzazioni sindacali", ha precisato. Poi ha spiegato: "Essendoci una trattativa sindacale in corso era meglio evitare di avere più sedi di discussione in cui si rischiava di non capire più nulla". Toni talmente moderati, e di buon senso, che stridono fortemente con quelli usati nei vari talk show in cui è ospite. Ma si sa, alcuni 'esodati' sono menouguali degli altri.