Truffa alla pompa

Benzina, cartello dei "big" per far aumentare i prezzi

Sebastiano Solano

Shell, Tamoil, Eni, Esso, TotalErg, Q8 e Api avrebebro fatto 'cartello', accordandosi sul rialzo dei prezzi della benzina. E' questa l'ipotesi della procura di Varese, coadiuvata dalla Guardia di Finanza, che a carico delle società petrolifere ipotizza i reati di illecito rialzo e ribasso dei prezzi, manovre speculative sulle merci e truffa. L'indagine è partita circa un anno fa a seguito di un esposto del Codacons che voleva vederci caro sul continuo aumento dei prezzi, spesso anche dopo il ribasso del costo del barile.  L'indagine - Così, la procura lombarda, ha acquisito la documentazione delle società coinvolte e quelli relativi alle istruttorie aperte dall' Autorithy per la Concorrenza e il Mercato, per poi procedere ad raffronto dei prezzi in vigore in Italia con quelli vigenti negli altri paesi Ue. Gli accertamenti hanno consentito di accertare che la causa principale dell'aumento dei prezzi è da attribuire al ruolo dei fondi d'investimento in materie prime come il petrolio, oro e argento e ai fondi indicizzati in borsa in tempo reale (le azioni, ad esempio), che sono risultate fortemente influenzate da manovre speculative, attraendo in tal modo investitori e causando, di conseguenza, un aumento dei prezzi estraneo al mercato reale.