Sotto attacco
Piazza Affari in calo, spread su: per l'Italia rischio di downgrade del rating
Cipro salva, almeno per il momento, l'Europa respira. E l'Italia affonda. E' un lunedì pesantissimo per Piazza Affari, che a poche ore dalla ratifica dell'accordo tra Nicosia e la Trojka sul maxiprelievo sui conti correnti affonda a differenza delle altre Borse continentali e di Wall Street, con l'indice Ftse Mib a -2,50% e l'All Share a -2,24 per cento. Oltre al terrore che la ricetta applicata alle banche cipriote possa trasferirsi presto anche alle nostre (Intesa San Paolo -6,21%, Unicredit -5,81%, Banco Popolare -5,86%, Ubi -4,76%, mentre limitano Mps a -2,60% e Bpm a -1,58%) pesa eccome lo spettro di un nuovo declassamento dell'Italia da parte dell'agenzia Moody's dall'attuale Baa2 (due livelli sopra il livello spazzatura). L'ultimo report risale allo scorso 27 febbraio e l'outlook era negativo: pesava soprattutto il caos politico del post-voto. Visto che ancora non s'intravede la luce in fondo al tunnel e un nuovo stabile governo al momento pare fantascienza, non c'è da essere ottimisti. Il riflesso negativo ha raggiunto naturalmente anche lo spread, che da 314 punti in apertura di seduta è schizzato a 320 una volta apprese le parole minacciose del presidente dell'Eurogruppo, l'olandese Jeroen Dijsselbloem.