Mazzata continua
Imu, Iva, Tares, Irpef:il non governo ci costa 23 miliardi
Mentre i partiti aspettano, mentre Pier Luigi Bersani continua a corteggiare Grillo aspettando una risposta, mentre la politica s’adagia sul risultato “inconcludente” (come lo ha definito l'agenzia di rating Fitch) delle elezioni, noi paghiamo. Come sempre. La Cgia di Mestre ha calcolato che i costi del non governo sono di circa 23 miliardi mentre Uil Servizi politiche territoriali denuncia la prima stangata del 2013 per le addizionali Irpef regionali e comunali fin dalla busta paga di marzo. Tasse a pioggia Tutta la campagna elettorale è stata basata sulle tasse. Imu, Irpef, Iva, Irap. Riduzione, abolizione progressiva o immediata. L’insieme delle proposte elettorali avrebbe toccato i 135 miliardi. Ma in assenza di governo e con la grande incertezza che si è delineata le stangate fiscali continuano a fare il loro cammino. Nella busta paga di marzo ci accorgeremo che il saldo-acconto dell’Irpef registrerà un rincaro del 13,3% (il calcolo è sempre della Uil) rispetto al 2012 per via degli aumenti decisi. Poi a giugno ci sarà la terza rata dell’Imu, un acconto per un totale di 11,6 miliardi. Dal primo luglio c’è l’aumento dell’Iva che passerà da 21 al 22%. Poi ci aspetta la Tares, la nuova tassa sui rifiuti per cui, entro luglio, è previsto un acconto pari a 4 miliardi. E noi paghiamo: la stima, inclusi i mancati pagamenti arretrati dello Stato alle impres, è di 23 miliardi,